REDAZIONE PISTOIA

Metati e mulini: magia all’Orsigna

Terminata nei giorni scorsi la battitura delle castagne portata avanti dalla locale associazione

Per quarantacinque giorni quel fuoco ha continuato a bruciare, piano, dolcemente, quel tanto che basta sì per rimanere acceso, ma soprattutto per dare al prodotto finito quel gusto che solo qui si ritrova, nel tempio della castagna. Siamo a Orsigna, presidio del frutto che più di ogni altro rappresenta l’autunno, dove anche quest’anno il fascino e la tradizione della battitura delle castagne si sono rinnovati, puntuali, così come suggeriscono i tempi della natura. La giusta preparazione al momento l’ha data la pioggia, caduta in quantità tali da far girare i due molini, di Giamba e di Berto, aiutata poi dal contributo umano, fondamentale, quello che ha visto alternarsi al metato, sei operatori diversi, membri dell’Associazione Tre Mulini. È nella prima metà di dicembre che, complice anche una attenuazione dei fenomeni atmosferici, si sono potute svolgere la battitura delle castagne negli impianti dell’associazione e la conseguente distribuzione del prodotto ai soci che avevano conferito le loro castagne in conto lavorazione. La missione della Tre mulini dunque continua, al fine di garantire il servizio di essiccazione e di molitura delle castagne. La magia che qui si ripete di anno in anno segue per filo e per segno i criteri del Disciplinare della farina dolce, che l’associazione adotta fin dal 2000, anno in cui la filiera del castagno in Val d’Orsigna fu riorganizzata allora per merito della Cooperativa Val d’Orsigna. Disciplinare che stabilisce un tempo minimo di permanenza delle castagne nel seccatoio, fissato in circa 45 giorni, e che sia effettuata una adeguata ripulitura del prodotto secco prima di procedere alla fase di molitura con macina in pietra e con utilizzo del molino a acqua.

"Nell’occasione – fanno sapere dall’associazione presieduta da Jonathan Sabatini – abbiamo scaricato il seccatoio che conteneva 40 quintali di castagne fresche, utilizzando una macchina battitrice originale costruita negli anni 40 dalla ditta Biagioni di Barga. Il ringraziamento va a tutti i soci che hanno conferito il loro prodotto e in particolare ai sei operatori che per 45 giorni hanno mantenuto il fuoco acceso nel metato". Nata dalle ‘ceneri’ della Coop Val d’Orsigna, l’associazione Tre mulini ha riportato in vita la filiera del castagno, celebrando in estate i venti anni di attività a supporto di un territorio che, altrimenti, rischierebbe l’oblio. In cantiere per l’associazione ci sono molte idee e molti progetti. "Gli impianti restano attivi e la qualità del prodotto è ottima – fanno sapere dall’associazione –. Crediamo che questo territorio e questa produzione abbiano davvero una marcia in più, ci auguriamo che questa sia il più possibile riconosciuta e sostenuta".

linda meoni