Una scuola e un pozzo in Africa, al via il progetto di microcredito

Grazie al sostegno della Fondazione Caript, la onlus pistoiese ha potuto supportare alcune attività commerciali nel Senegal centrale

Lavoratori della cooperativa di raccolta ostriche

Lavoratori della cooperativa di raccolta ostriche

Pistoia, 22 maggio 2020 - Un passo avanti importante quello della Onlus "Una scuola e un pozzo in Africa”, realtà pistoiese da anni impegnata nel sostenere progetti sociali e di sviluppo nel continente africano. Questa volta, grazie all’importante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia, il progetto riguarderà forme di microcredito per lo sviluppo di piccole attività in loco: forme di lavoro che per noi sarebbero basilari, ma che in Africa possono significare la vita. “La zona in cui abbiamo attivato il Progetto - spiegano dall’associazione - è quella del Senegal centrale, nella regione del Fatick. Qui vivono migliaia di famiglie in condizioni difficili, senza luce e anche senza acqua potabile, sul delta di un fiume dall’acqua salatissima per effetto della connessione con l’Atlantico: questo lo rende, quantomeno, molto pescoso e dunque perfetto per attivare microimprese legate al commercio ittico. Grazie al microcredito sono stati creati molti posti di lavoro e si è attivato un circuito virtuoso che sta lentamente migliorando economia e condizioni dell’area: senz’altro gocce in un grande mare, ma gocce concrete e sempre più forti”.

Non soltanto commercio, però. Grazie a questo sistema, che prevede piccoli finanziamenti a gruppi di persone volenterose, si sono sostenute attività di sartoria, agricole, di lavorazione del pesce. Questa formula va ad aggiungersi all’ampia attività che la Onlus ha negli anni portato avanti sul territorio africano: sviluppo di scuole, vari pozzi, ma anche sostegno alla sanità locale. Infatti, anche in Africa è arrivato il Coronavirus e, certamente, le capacità di risposta in termini di sistema sanitario sono carenti. Nel tempo, la Onlus ha potuto donare alcuni mezzi di soccorso e aiutare lo sviluppo di strutture adeguate. “Riteniamo - aggiungono dalla Onlus - che questi progetti siano la miglior risposta a chi usa la famosa formula “aiutiamoli a casa loro” solamente per coprire i problemi del continente africano. Da anni, cerchiamo di sostenere concretamente quelle popolazioni, non con sussidi ma attivando meccanismi virtuosi direttamente in loco. Si tratta, in sostanza, di piccole forme di Cooperazione Internazionale positiva. Per questo, siamo felici della laboriosità propositiva dei senegalesi: a tal proposito, citiamo con soddisfazione anche la collaborazione con l’Associazione Senegalesi di Pistoia per favorire il rientro in patria e il ricongiungimento familiare”. “Non possiamo che ringraziare di cuore la Fondazione Caript, che ha deciso di sostenere questo bel progetto dimostrando, come sempre, grande sensibilità e lungimiranza” - chiude la nota della Onlus.