
Il presidente del Tribunale, Fabrizio Amato, è stato minacciato dall’uomo
Pistoia, 5 ottobre 2016 - «Se non mi fate parlare col presidente del tribunale finisce come a Milano, che da qui usciamo in due, ma dentro le bare». Con queste parole si è fatto strada nell’anticamera dell’ufficio del presidente Fabrizio Amato, al primo piano del Palazzo di Giustizia in piazza del Duomo, strattonando e minacciando la sua segretaria. La donna, impaurita, ha cercato di difendersi e si è messa davanti alla porta d’ingresso per non farlo entrare. Fortunatamente, in quel momento, è arrivato il procuratore Luigi Boccia che è immediatamente intervenuto, bloccando l’uomo e chiamando il personale delle forze dell’ordine in servizio in procura. Un agguato che avrebbe potuto produrre conseguenze ben più gravi quello intentato ieri mattina, considerato il fatto che l’autore del gesto è lo stesso che il 20 novembre del 2015 entrò in Procura, armato del suo forcone da lavoro, minacciando i magistrati. Si tratta di Mohamed Darkanzaly, 59 anni, siriano residente a Monsummano. Sempre lui, nel 2014, era entrato nell’ufficio del giudice civile, Rosa Selvarolo, nel palazzo di San Mercuriale, e l’aveva tenuta ostaggio per mezz’ora, finché non erano intervenuti gli uomini della polizia giudiziaria della Guardia forestale a liberarla. Non solo. Qualche qualche giorno fa, l’uomo è tornato all’attacco recapitando al giudice per le esecuzioni Daniela Garufi una lettera contenente minacce di morte. Dietro questo accanimento ci sarebbe una vicenda giudiziaria che vede l’uomo vittima di una truffa e creditore nei confronti di un conoscente, dal quale tuttavia non è ancora riuscito ad ottenere il risarcimento che gli spetterebbe, solo perché le aste dei beni pignorati al suo debitore sono andate finora deserte. Una vicenda come tante altre, ma di cui l’uomo ritiene in qualche modo responsabili i giudici di Pistoia.
«LE MINACCE sono state violente – racconta il presidente del Tribunale Fabrizio Amato – Il tutto è durato una ventina di minuti. Fortunatamente questa volta è andata bene. Il procuratore capo Paolo Canessa si è incaricato di inviare una segnalazione al Prefetto, che a sua volta, come mi ha confermato personalmente, manderà la relazione al ministero. In attesa dell’ultimazione dei lavori per la realizzazione dei tornelli, abbiamo bisogno di personale delle forze dell’ordine che faccia servizio di vigilanza all’ingresso dei due palazzi, di piazza del Duomo e di San Mercuriale». «Stavo passando davanti l’ufficio del presidente Amato quando ho visto quell’uomo prendere per le spalle la sua segretaria e sono intervenuto immediatamente – racconta il procuratore Boccia – L’ho bloccato fisicamente, finché non sono intervenute le forze dell’ordine. E’ grave, non possiamo trovarci fuori dalla porta degli uffici queste persone. La questione della sicurezza nei Palazzi di Giustizia di Pistoia è indifferibile».