Minacciato e rapinato dai coetanei. Ma la madre fa scattare la trappola. E all’appuntamento arriva la polizia

L’agguato sabato sera a Viareggio: vittima un ragazzo pistoiese, che era in vacanza con la famiglia. Nei guai due ventenni che avevano tentato di estorcere soldi in cambio del telefono: sono stati arrestati.

Minacciato e rapinato dai coetanei. Ma la madre fa scattare la trappola. E all’appuntamento arriva la polizia

All’incontro i due rapinatori hanno trovato gli agenti della polizia e per loro è scattato l’arresto per rapina e tentata estorsione

Prima hanno minacciato e rapinato un giovane pistoiese. Poi, evidentemente non paghi, hanno provato a ricattare la madre della vittima, chiedendo una somma ingente in cambio della restituzione della refurtiva. Sognavano il malloppo, si sono beccati l’arresto.

Protagonisti della vicenda sono due ragazzi di vent’anni, un viareggino e un italo-filippino, arrestati dalla Polizia di Stato per rapina aggravata e tentata estorsione. I fatti risalgono a sabato, tra la tarda notte e il pomeriggio. Tutto nasce nella notte tra venerdì e sabato, quando un gruppo di giovani ha messo a segno una rapina ai danni di un proprio coetaneo originario di Pistoia e al momento in vacanza a Viareggio. Nello specifico, il turista si è visto portar via lo smartphone dopo attimi di forte paura.

Il ragazzo si trovava in via Salvatori, a bordo della sua bicicletta, quando un gruppetto di persone lo ha circondato all’improvviso. Prima è volata qualche parola, poi sono partite le minacce: la banda ha tirato fuori un tirapugni e ha costretto il pistoiese a consegnare lo smartphone, altrimenti – la minaccia – sarebbero volati dei pugni. A quel punto, spaventato dal numero e dall’atteggiamento aggressivo del gruppo, il giovane si è visto costretto a cedere a malincuore lo smartphone, nella consapevolezza che un’eventuale reazione avrebbe potuto metterlo in pericolo.

La vicenda, tuttavia, era ben lontana dall’esaurirsi. Il mattino seguente, la madre del ragazzo ha ricevuto una telefonata sul proprio cellulare: all’altro capo della cornetta c’era un giovane, che proponeva la riconsegna dello smartphone rubato in cambio di una somma ingente: 1.200 euro.

La donna è stata al gioco e, dopo una breve trattativa, si è accordata per 500 euro. L’interlocutore ha fissato il punto di ’scambio’ vicino a un noto bar della Passeggiata viareggina.

Nel frattempo, tuttavia, la famiglia della vittima aveva chiamato la Polizia. E al fatidico incontro si sono presentati gli agenti, che hanno proceduto ad arrestare i due giovani – il viareggino e l’italo-filippino – per i reati di rapina aggravata e tentata estorsione in concorso ai danni del coetaneo pistoiese.

I due ragazzi arrestati dalle forze dell’ordine sono stati sottoposti al regime di arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni in attesa dell’udienza di convalida, in programma ieri mattina al tribunale di Lucca. Il frutto della rapina – il prezioso smartphone del ragazzo – è stato restituito alla vittima per un lieto fine agrodolce: se nella fattispecie la solerzia degli agenti della Polizia di Stato ha permesso di arrivare a una soluzione, resta alto il livello di allarme per i reiterati atteggiamenti borderline – e anche oltre, come in questo caso – che vedono protagonisti giovani e giovanissimi.

Daniele Mannocchi