DANIELA GORI
Cronaca

Mitigare il rischio idraulico. La mappa per arginare le acque basse del reticolo

Legambiente ha condiviso il quadro con l’Osservatorio partecipato. I punti di intervento forniti dai tecnici sono tre per circa dodici milioni di euro .

Un quadro completo degli interventi necessari per mitigare il rischio idraulico nel territorio della piana quarratina: è quello che i volontari di Legambiente Quarrata hanno già in mano e hanno condiviso con l’Osservatorio partecipato. I tecnici del Consorzio Medio Valdarno hanno fornito al presidente dell’associazione Daniele Manetti una planimetria dettagliata, nella quale sono riportati i progetti previsti dopo i sopralluoghi per eliminare, fin dove è possibile, gli allagamenti per le acque basse dell’intero reticolo. Resta tuttavia il grosso punto interrogativo su dove reperire i finanziamenti. Sono tre i punti di intervento che interessano le criticità, partendo dalle strade situate al confine tra Pistoia e Quarrata fino a Caserana.

"I progetti sono pronti – ha illustrato, planimetria alla mano, Daniele Manetti – per quanto riguarda via Brana e via Bottaia, via Caboto e strade limitrofe, si prevedono due casse di espansione, una proprio in via Brana ma in territorio già pistoiese, l’altra, tra via del Cantone e via Bottaia, in territorio quarratino. La terra di riporto per gli scavi sarà poi utilizzata per ingrossare lo spessore degli argini in sinistra e destra idraulica del Fosso Quadrelli". Il costo indicativo del lavoro sarebbe valutato all’incirca in tre milioni e mezzo di euro. "Per quanto riguarda via del Falchero e il bacino in destra idraulica del fosso Quadrelli, che interessa le frazioni di Olmi e Casini – prosegue il presidente Manetti – è previsto un canale che indirizzi l’acqua verso il Quadrelli dentro il quale verrà poi spinta con un’idrovora. Inoltre, nell’ambito di uno stesso progetto, la cassa di espansione di Olmi sarà modificata per aumentarne la capacità. Altre due idrovore saranno installate: una sarà posizionata sull’argine del Quadrelli e raccoglierà anche le acque provenienti da via del Casone, via Galigana e via Breve e l’altra oltre la frazione di Casini. Poco distante sarà costruita anche una nuova cassa di espansione per contenere, durante le allerta meteo, le acque basse".

Per tutta questa fetta di interventi le risorse economiche raggiungerebbero indicativamente gli otto milioni e mezzo di euro. "C’è poi un terzo progetto, del quale ancora non è stato preventivato l’importo finanziario – aggiunge Manetti – che ha lo scopo di aumentare il volume della cassa di espansione di Caserana e con la terra di riporto verranno rafforzati gli argini in destra idraulica dell’Ombrone". Resta da definire la situazione del Fermulla. "Gli argini, i ponti e l’alveo del Fermulla dal ponte di via san Lorenzo a quello di via delle Casette necessitano lavori di manutenzione straordinaria – conclude Manetti – c’è già un progetto per il momento di fattibilità che poi verrà definito in maniera particolareggiata".

Daniela Gori