Montagna da salvare: "L’offerta va migliorata. Più alberghi e servizi"

Al via ieri gli Stati generali di FdI, con ospite il ministro Daniela Santanchè. Gli imprenditori: "Serve più organizzazione anche in mancanza di neve".

Gli imprenditori abetonesi hanno le idee molto precise su quale deve essere il futuro della Montagna Pistoiese. Agli Stati generali della montagna di Fdi, iniziati ieri ad Abetone Cutigliano, oltre alla presenza del ministro del Turismo Daniela Santanchè, non sono mancati gli esponenti dell’impresa turistica dell’Appennino. "Al momento il futuro è nero – afferma Edoardo Viti del Lupo Bianco – perché non siamo preparati a degli inverni verdi e la mancanza di strutture di servizio è sotto agli occhi di tutti: senza alcune strutture come hanno i nostri cugini emiliani siamo deboli. C’è bisogno di migliorare l’offerta, a parte quella della neve. In Emilia hanno tamponato con le strutture pubbliche messe a disposizione anche delle attività o comunque messe a disposizione del paese. La grande carenza dell’Abetone poi riguarda gli albergh.

Marilena Milianti, maestra di sci direttrice della scuola di sci Abetone, conferma che "quest’anno la situazione non è facile, soprattutto considerando che il secondo anno di seguito che si presenta la mancanza di neve. Sugli Appennini dobbiamo pensare ad organizzarci anche quando c’è mancanza di neve. Realtà strutturate sono riuscite a fare la neve e aprire le piste, ci sono delle zone in cui sarà necessario fare dei laghetti per poter approvvigionarsi di acqua per fare la neve, che poi non viene dispersa perché poi torna alla natura".

"Per rimettere in piedi l’economia – afferma uno sconsolato Giampiero Danti – devi mettere in piedi quelle strutture alberghiere e impiantistiche perché anche gli impianti di risalita ormai sono di 50 anni fa tipo la Selletta o la Riva. Per un rilancio servono i servizi, cominciando da un palazzetto, perché oggi non si vive soltanto in albergo e basta, poi la sera dove vai? Ci voglion piscine, palestre quello che deve avere la località turistica. Noi non abbiamo neanche una presa di corrente per caricare le macchine elettriche. Noi quest’anno abbiamo dimostrato che si è sempre sciato tra l’Ovovia e il Pulicchio, ma se non viene fatto l’innevamento su tutto il comprensorio c’è poco da fare, tutto deve essere innevato altrimenti non si riesce arrivare ad avere una stazione vera. E anche l’offerta per l’estate va potenziata. Anche la burocrazia e l’amministrazione sono un problema".

"A fronte dell’inverno che sta per finire, l’Abetone sicuramente non è messo benissimo – dice Pamela Ceccarelli dell’Albergo Sichi a Pian degli Ontani – Siamo nelle condizioni dello scorso anno anzi anche peggiori perché in questo momento l’anno scorso si sciava tranquillamente. Servono anche dei progetti sull’ammodernamento delle strutture ricettive perché una stazione, che sia invernale o estiva, non può esistere senza strutture ricettive, senza commercio. Serve veramente una revisione di quello che è tutto il comparto economico, dobbiamo cercare dei progetti di economia circolare. Le persone da assumere devono essere della montagna e fare cadere comunque l’economia su quello che è il nostro territorio. Per quanto riguarda le infrastrutture, dobbiamo sicuramente rivedere il tutto perché abbia dobbiamo necessariamente guardare a quello che è la viabilità perché è veramente vetusta e non solamente quella regionale ma anche quella comunale, provinciale. Abbiamo un presidio ospedaliero che non è un presidio ospedaliero, non ottempera neanche alle necessità dei residenti, figuriamoci quando siamo in altissima stagione con decine di migliaia di avventori. Le priorità sono i servizi essenziali. A quello la politica deve guardare e fare nei prossimi anni".

Andrea Nannini