Pistoia, 27 ottobre 2015 - MANCA poco più di un mese all’apertura della stagione invernale all’Abetone (neve permettendo, ovviamente) e la situazione nella capitale dello sci appenninico pare quanto mai in subbuglio. Sono tanti i temi che in queste settimane preoccupano gli addetti ai lavori. Tutti (o quasi) con un unico denominatore comune: il rapporto apparentemente incrinato con la Regione. Quel canale privilegiato che univa Firenze con la patria di Zeno Colò e che negli anni era riuscito a veicolare somme ingenti di denaro pubblico a sostegno del «sistema neve» abetonese sembra essersi interrotto. Il risultato è quello di una mancanza di liquidità che finisce per aggravare la situazione di estrema difficoltà economica delle sei società che gestiscono impianti di risalita all’Abetone e del consorzio che le riunisce. Partiamo dagli ultimi due episodi che sono venuti alla ribalta in questi giorni, ovvero la mancata partecipazione della «capitale» dello sci toscano alla principale fiera del settore (Skipass di Modena, in programma questo fine settimana) e le difficoltà denunciate dagli organizzatori del Pinocchio sugli Sci. In entrambi i casi sul banco degli imputati c’è proprio l’ente guidato da Enrico Rossi. Per quanto riguarda la fiera Skipass, il no di Toscana Promozione (che negli anni si era accollata le spese per la partecipazione e l’allestimento dell’area riservata alla montagna toscana) sarebbe stato comunicato ai diretti interessati soltanto pochissimi giorni fa, quando cioè era ormai troppo tardi perché le società potessero organizzarsi autonomamente. Ammesso che ci fossero risorse e volontà per farlo.
ANCORA PEGGIO, se possibile, il «caso Pinocchio»: l’anno scorso, infatti, la Regione aveva pubblicamente promesso 45mila euro come contributo alle spese di organizzazione della manifestazione, da erogare allo Sci Club Pinocchio di Pescia attraverso un passaggio con Provincia e Comune di Abetone. Peccato che, come confermano gli organizzatori, a oggi sia arrivata soltanto una minima parte della cifra promessa. Con le prevedibili difficoltà economiche. Vogliamo dimenticare i 2,2 milioni di euro che dovevano essere stati erogati già da tempo al comune di Abetone per permettere all’ente guidato da Giampiero Danti di rilevare dalla società di leasing la seggiovia delle Regine e scongiurare così il fallimento della società pubblico-privata Ximenes? E CHE DIRE dei contributi promessi sempre da Firenze per consentire una parte del pagamento a Rcs Sport dell’arrivo di tappa del Giro d’Italia dello scorso mese di maggio? Anche in questo caso, raccontano i soliti bene informati, erano state fatte precise rassicurazioni sull’impegno della Regione a partecipare alle spese necessarie ad accaparrarsi l’arrivo di tappa. Una vetrina importante, che ha portato notevoli ricadute economiche sul territorio oltre a una visibilità internazionale per la patria di Zeno Colò. A pensarci bene, però, il primo segnale di distacco dell’Abetone da Firenze risale ormai a oltre due anni fa. Da quando, cioè, è stato deciso di non effettuare più la presentazione di inizio stagione invernale in Palazzo Vecchio. Un appuntamento che per anni è stato un «must» per gli appassionati e che invece ormai sembra definitivamente condannato al cassetto dei ricordi. Abbiamo provato ripetutamente a intervistare l’assessore regionale al Turismo Stefano Ciuoffo, proprio per cercare di capire se queste «sensazioni» che arrivano dalla montagna abbiamo qualche fondamento oppure no. Ma finora le nostre richieste non sono state accolte.