Morì a due anni dalla caduta in gara Via al processo, prime richieste

L’incidente di Michael Antonelli, 22 anni, durante la corsa del 2018. Le assicurazioni chiedono di essere estromesse

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È stata un’udienza tecnica quella che si è svolta ieri nel tribunale di Pistoia, davanti al giudice Pasquale Cerrone, del processo per la morte del giovane ciclista sanmarinese Michael Antonelli. Un drammatico incidente quello nel quale era stato coinvolto, nell’agosto del 2018 durante la gara Firenze-Viareggio. Michael Michael non si riprese più da quell’incidente e morì nel dicembre del 2020 per insufficienza respiratoria da Covid. Al termine delle indagini, dirette dal sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, la procura chiese il rinvio a giudizio del presidente della società organizzatrice della Firenze-Viareggio, Gian Paolo Ristori, 82 anni, di Firenze, e del direttore di gara, Rodolfo Gambacciani 71 anni, di Prato. I genitori e il fratello di Michael sono rappresentati dagli avvocati Alberto e Fiorenzo Alessi e dall’ avvocato Flavio Moscat, del foro di Rimini. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Nuri Venturelli, legale della Federazione ciclistica italiana. Citate dai legali di parte civile anche le Compagnie Assicuratrici Lyoid e Unipol. E ieri, infatti, sono state presentate le richieste delle compagnie assicuratrici di essere estromesse dal processo. Una richiesta sulla quale il giudice si è riservato la decisione. "C’è stato un grande lavoro della Procura per arrivare fin qui – commenta l’avvocato Flavio Moscat, legale della famiglia Antonelli – un lavoro che ora non deve andare perso". Il processo è aggiornato al 14 marzo.