"Morì per l’incidente". La tragedia di Michael

La caduta del campione di ciclismo: in aula il perito della pubblica accusa

E’ ripreso ieri in San Mercuriale, davanti al giudice monocratico Pasquale Cerrone, pubblico ministero Leonardo De Gaudio, il processo per la morte del giovane campione di ciclismo Michael Antonelli. Momento centrale dell’udienza è stata la deposizione del consulente della pubblica accusa, il professor Edoardo Franchi, anatomo patologo, che ha escluso che il covid sia stato la causa del decesso del ragazzo mentre invece la sua morte – così ha evidenziato il consulente del pm – è da ritenersi la conseguenza del tragico incidente di cui Michael fu vittima. Per il professor Franchi dunque non c’è alcuna interruzione del nesso di causalità tra la caduta e la morte del giovane. Nel corso dell’udienza sono state acquisite le dichiarazioni rese in sede di indagine dagli altri giovani ciclisti coinvolti ed è stata ascoltata la funzionaria della Provincia di Pistoia, Beatrice Topazzi, dell’ufficio strade, che a suo tempo rilasciò l’autorizzazione alla competizione con tutti gli obblighi da rispettare. Era il 15 agosto del 2018. Michael Antonelli, campione di San Marino, tesserato per la Mastromarco Sensi Nibali di Lamporecchio, aveva 18 anni. Stava partecipando alla 72esima edizione della Firenze-Viareggio. L’incidente avvenne nella discesa del Monte Oppio, sulla Regionale 66, a Limestre. Il ragazzo stava affrontando una curva stretta quando davanti a lui, all’improvviso, si aprì una porzione di strada di 28,60 metri, senza alcuna protezione. Fu in quel tratto che il ragazzo precipitò nel dirupo. Una caduta spaventosa. Fu ricoverato a Careggi in prognosi riservata. Morì il 3 dicembre 2020 per insufficienza respiratoria acuta da covid in un soggetto ormai fragile. La famiglia chiese la riapertura delle indagini. Sotto processo, per omicidio colposo ci sono Rodolfo Gambacciani 71 anni, di Prato, quale direttore di gara e Gian Paolo Ristori, 82 anni, di Firenze, presidente della società organizzatrice. Sono difesi dall’avvocato Nuri Venturelli, legale della Federazione ciclistica italiana.

I legali di parte civile sono gli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi di Rimini, che assistono Marina Mularoni e Mattia Antonelli, la madre e il fratello di Michael e l’avvocato Flavio Moscatt, anche lui del foro di Rimini, che rappresenta il padre del campione, Luca Antonelli. Il processo riprende il 5 marzo quando saranno ascoltati i testi di parte civile Raffaele Babini, che è stato vicedirettore del Giro d’Italia ed è consulente della parte civile sugli aspetti della sicurezza, il medico legale Fortuni, i genitori e il fratello di Michael.

l.a.