Montagna (Pistoia), 16 novembre 2024 – La morte di Marco Ceccarelli, tanto crudele quanto inattesa e assurdamente prematura, ha scatenato un’ondata di commozione come raramente la Montagna aveva saputo esprimere. Questo perché, se da una parte la potenza interiore era il suo tratto distintivo, dall’altra c’era una umanità poderosa. Proprio questo ha fatto si che le manifestazioni di vicinanza alla famiglia siano presto diventate incalcolabili. Marco le avrebbe apprezzate e liquidate con un’alzata di spalle.
Chi ha avuto la fortuna di frequentarlo, o meglio ancora di averci confidenza, ricorderà con una mano sul cuore le lunghe conversazioni in cui raccontava, dal letto d’ospedale di Milano, che andava tutto bene e sarebbe tornato presto sulle barricate a difesa della sua Doganaccia. Così purtroppo non è stato e anche i suoi detrattori sono stati costretti a inchinarsi davanti alla morte di un uomo che lascia un patrimonio enorme. A testimoniare il dolore ci sono stati Rolando Galli, presidente della Saf, che a nome di Confcommercio ha scritto: “Siamo profondamente addolorati. Marco ha dedicato la vita alla Montagna, legandosi indissolubilmente alla Doganaccia e contribuendo a renderla quella meravigliosa realtà che è oggi. Ci mancherà molto. Con il suo lavoro ha sicuramente scritto un pezzo di storia di questi luoghi, aiutando a rifondare un intero contesto, rendendolo vivo e attrattivo”.
Pamela Ceccarelli, vicepresidente Federalberghi Pistoia, ha commentato: “Purtroppo ancora una volta ci troviamo di fronte ad una grande perdita. Marco era un uomo amato e stimato per le sue innate doti imprenditoriali ed è riuscito, assieme alla famiglia, a creare un’offerta turistica innovativa, rendendo il comprensorio della Doganaccia unico nel suo genere”. Confesercenti lo ricorda scrivendo: “Marco, ci mancherai tanto per come eri. Un imprenditore concreto, coraggioso, umano e con la capacità di visione. Ti sei battuto con forza e amore per la tua terra, per il suo futuro, per la vita della montagna, per la sua gente, contro il suo abbandono. Hai sviluppato la Doganaccia. Una realtà vivace innovativa. La tua perdita è enorme. Quanto hai fatto e volevi fare va raccolto e realizzato”. Anche il Comitato Un altro Appennino è possibile porge l’ultimo saluto affermando: “stavamo, con chiarezza e lealtà, su versanti opposti, ma la morte ci invita a esprimere forte dispiacere, sincero cordoglio e rispettosa vicinanza a tutta la famiglia. Che la terra dei nostri monti ti sia lieve”. I funerali saranno celebrati questo pomeriggio alle 15 a Pian degli Ontani.
Andrea Nannini