Casalguidi, 3 aprile 2023 – Quando la notizia ha iniziato a diffondersi in paese, nella serata di sabato, in molti hanno stentato a crederci. Soprattutto perché, fino a poco prima, Riccardo Biagini era comodamente seduto insieme agli amici ed ai paesani al circolo Ariston di piazza Gramsci a Casalguidi per assistere, dalla tv, agli anticipi della Serie A. Poi il ritorno a casa ed il tragico incidente domestico che se l’è portato via a soli 56 anni. Un dramma che ha scosso, e resterà una ferita aperta, per Cantagrillo e Casalguidi perché pensare che il "campione fatto in casa" e arrivato ai vertici del ciclismo toscano, in una terra che vive di pane e bicicletta, non c’è più è difficile da accettare. Biagini lascia la mamma Patrizia, le sorelle Simona e Chiara e la compagna Giovanna: molte di loro erano in casa quando si è consumato il tragico incidente che ha visto il 56enne cadere dal terrazzo della propria abitazione, situata al secondo piano di una palazzina di via Matteotti di fronte al vecchio campo sportivo.
L’impatto col suolo è stato devastante e Biagini, da una prima ricostruzione, pare essere morto sul colpo. Sono intervenute la Misericordia ed i carabinieri della locale stazione, che dista pochi metri, per cercare di ricostruire l’accaduto: come da prassi, il magistrato di turno ha disposto l’autopsia e, al momento, la salma non è a disposizione della famiglia. Ancora da definire, pertanto, giorno e luogo del funerale. "Non si può che essere scossi di fronte a ciò che è successo – ammette il vicesindaco di Serravalle Pistoiese, Federico Gorbi, suo amico d’infanzia – eravamo insieme all’ Ariston per guardare insieme Inter-Fiorentina: io tifoso viola, lui bianconero, ma ci capitava di goderci insieme qualche momento del genere. Poi, alla fine del primo tempo, l’ho salutato e sono tornato a casa: poco dopo mi hanno avvertito di quanto era accaduto e ancora non ci credo che non ci sia più. Sempre qualche giorno fa avevamo commentato e visto assieme la Milano-Sanremo, entrambi appassionati di ciclismo".
Riccardo Biagini è stato un promettente corridore dilettante a cavallo fra la fine degli anni Ottanta ed i primi anni Novanta. Per tutti era il corridore del posto e, in una parte di Toscana dove il ciclismo è come una "religione", gli appassionati della zona erano tutti per lui. Prima ha corso nella Magniflex fino al 1990, una delle squadre più forti, per poi passare alla Magniarredo nel 1991 e 1992 e due anni al GS Grassi-Filati Alessandra, la squadra dilettantistica che era collegata alla Mapei, all’epoca il top assoluto del ciclismo mondiale. Nel suo palmares ci sono sette vittorie con due coppe Giulio Burci nel 1988 e 1994 unitamente al GP Ezio Del Rosso a Montecatini Terme conquistato nel 1993. Fuori dalla Toscana, da segnalare anche una top-10 al GP Liberazione a Roma nel 1991, una delle corse di un giorno più importanti al mondo.
"Eravamo amici da una vita – aggiunge Gorbi – è stato il ciclista del paese, di conseguenza tutti gli volevano bene, ed era grande amico anche di Franco Ballerini. E’ sempre stata una persona schietta e diretta, spesso ci prendevamo in giro per il calcio. Una cosa che di lui mi rimarrà impressa è la convinzione che la comunità dovesse sempre rimanere vicina alla Polisportiva Milleluci: “State dietro a questi ragazzi perché il ciclismo è sport sano, di fatica e formativo anche se non tutti poi arrivano al successo“. È davvero una grave perdita per tutti noi".