
Massimo Mirabelli pensionato di 76 anni è morto per un malore mentre. stava consegnando biancheria all’albergo Ercolini & Savi
Claudio Curreli, pubblico ministero di turno, ha disposto l’autopsia per Massimo Mirabelli, il pensionato di 76 anni deceduto giovedì mattina per un malore mentre stava effettuando una consegna di biancheria all’albergo Ercolini & Savi. L’uomo, residente a Livorno, padre dell’assessore Federico Mirabelli, era stato assunto da una ditta con un contratto a termine e quello era il suo primo giorno di lavoro. L’incarico dell’autopsia sarà eseguito dalla dottoressa Ilaria Marradi. L’esame verrà effettuato presumibilmente lunedì mattina nell’ospedale di San Jacopo a Pistoia.
Sulla morte dell’anziano interviene Rifondazione Comunista. Maurizio Acerbo, segretario nazionale del partito, Alessandro Favilli, segretario regionale, e Ivano Bechini, segretario provinciale, affermano che le istituzioni "stanno scherzando sul sangue e sulla vita di lavoratori e lavoratrici che, ormai, esattamente come in altri paesi a capitalismo avanzato, vedi Usa, devono fare almeno due lavori per arrivare alla fine del mese oppure devono lavorare fino a che hanno un refolo di respiro. Vergogna! Solo vergogna davanti a tutto questo dovete provare! E la rivolta sociale non può che scoppiare".
Giovedì mattina, quando la tragica notizia ha iniziato a diffondersi, la vicenda ha iniziato a essere deformata dal passaparola. "Un uomo anziano è caduto da un’impalcatura mentre stava facendo del lavori di muratura a una altezza molto elevata!" È questa la prima voce che si è propagata in città, non appena i mezzi di soccorso e la polizia di Stato sono arrivati in via Scannavini. Complice il fatto che, in effetti, nell’area dell’ingresso secondario sono in corso lavori di ristrutturazione e la salma di Massimo Mirabelli giaceva nelle immediate vicinanze.
Da.B.