REDAZIONE PISTOIA

Mostre di qualità, boom di visitatori. Per Pistoia Musei il 2024 è da record

Quasi 9000 le presenze in più in un anno. Bene il Palazzo dei Vescovi e la mostra Pop Art con 11.700 accessi "Gli ingredienti del successo sono il rigore nella scelta delle esposizioni, dei curatori e della narrazione" .

La mostra dedicata alla Pop Art ha contato 11.700 visitatori Nella foto in alto, la direttrice artistica di Pistoia Musei Monica Preti

La mostra dedicata alla Pop Art ha contato 11.700 visitatori Nella foto in alto, la direttrice artistica di Pistoia Musei Monica Preti

PISTOIAPiù quasi novemila presenze in un anno, prova incontestabile di un fatto: la direzione tracciata è giusta. Il pubblico premia il 2024 di Pistoia Musei, ente strumentale di fondazione Caript. Lo dicono i numeri sede per sede: Antico Palazzo dei Vescovi 8.731 visitatori (4.238 visitatori in più del 2023), Palazzo de’ Rossi 4.656 accessi (1.310 in più rispetto all’anno precedente) e Museo San Salvatore 2.379 ingressi (più che raddoppiati: nel 2023 furono 900). Un ultimo dato infine ed è quello riconducibile agli esiti della mostra dedicata alla Pop Art, grande traino di quest’anno, con 11.700 accessi. Un successo ancor maggiore rispetto ad Altan e alla Pimpa nel 2023 (+17%). A voler riassumere quest’anno che si chiude non può non emergere un sentimento di spontanea soddisfazione che si legge chiaramente nelle parole della direttrice artistica, Monica Preti.

Arrivata tre anni fa dalla Parigi dei grandi musei e catapultata letteralmente in una realtà la cui fisionomia era tutta da scrivere, Preti ha tenuto le redini di una sfida che oggi può dirsi se non vinta (ma solo per scaramanzia) certamente alleggerita. Con risultati incoraggianti per l’ente museale in sé, ma anche ovviamente per la città tutta che può godere dell’"effetto Pistoia Musei". "I progetti museografici erano già di per sé entusiasmanti – commenta la direttrice -, andavano però misurati coi diversi pubblici. È una grande soddisfazione per me e per tutto il gruppo. Il lavoro premia".

Rigore nella scelta delle mostre e dei curatori quindi anche della "narrazione" delle mostre stesse, il che si è poi tradotto in un apprezzamento generale da parte del territorio, ma non solo, con visitatori arrivati in larga parte dalla Toscana, dall’Emilia Romagna, ma anche da Roma e dal Lazio. "I motivi della crescita credo siano da ritrovare nella programmazione pluriennale che ha permesso al pubblico di ritrovare i nostri appuntamenti in precisi periodi dell’anno creando anche una sorta di fidelizzazione – prosegue la direttrice -. Ma non si è trattato solo delle esposizioni. Anche le attività e i cicli di incontri proposti hanno dato il loro risultato, insieme a servizi di tipo artistico-sociale, vedi i progetti destinati ai malati di Alzheimer.

E poi le scuole del territorio, alle quali ci rivolgiamo convintamente, nella volontà di allargarci anche alla fascia dell’infanzia. Infine le collaborazioni con gli istituti francesi per proseguire con l’avvicinamento del pubblico straniero, per far circolare cultura, costruire alleanze e occasioni di scambio. I musei sono luoghi di coesione sociale, di tessitura di legami".

Nel ‘calderone’ Pistoia Musei c’è poi la grande mostra del ’25, con Daniel Buren che porterà a Pistoia installazioni inedite appositamente realizzate, "una anche per la facciata di Palazzo dei Vescovi".

Prosegue poi il progetto di corporate membership che consente alle aziende di ‘adottare’ le realtà museali di Pistoia Musei con undici adesioni che rappresentano un plus non tanto per il contributo finanziario in sé, ma per la dimostrazione di come attorno al circuito si sia costruita una comunità di sostegno.

L’anno 2024 è stato infine l’anno della trasformazione in Fondazione il che, spiega ancora Preti, ha certamente contribuito a rafforzare l’identità, la forza e l’autonomia della realtà da lei guidata, con un comitato scientifico di livello che non è vetrina, ma lavora concretamente alla crescita dell’ente.

linda meoni