Pistoia, 28 gennaio 2020 - La battaglia della città in difesa di Marino Marini non si arresta. Nasce un comitato dal titolo evocativo “Nessuno tocchi Marino”. Lo hanno costituito Laura Dominici, Giovanna Mazzanti, Claudio Rosati, Massimo Selmi e Marco Leporatti, che ne è il coordinatore.
“Con gli strumenti che abbiamo a disposizione – promette Leporatti – faremo sentire il nostro grido allo scandalo verso una volontà indecorosa che non solo sta facendo male al mondo culturale e artistico della città e della Toscana, mettendo in conflitto due grandi centri d’arte italiani, ma ha interrotto ingiustificatamente i percorsi professionali di figure centrali, come quella di Ambra Tuci, coordinatrice eventi, che ha fondato ormai da 26 anni di onorato servizio per Marino e la Fondazione il dipartimento educativo del Museo, oggi frequentato da oltre 5mila bambini l’anno. L’atelier era un sogno coltivato da Marina concretizzato dal lavoro di Ambra Tuci affinché i bambini potessero avvicinarsi all’arte negli spazi, con le forme e i progetti laboratoriali educativi più adeguati al loro linguaggio. Una mano forte, quella della Fondazione pistoiese, che ha portato via il lavoro e con esso i suoi diritti anche a Francesco Burchielli, responsabile dell’Archivio e del patrimonio documentale dedicato a Marino, il più ampio al mondo. La Fondazione ha iniziato a smantellare il museo colpendolo direttamente al cuore, partendo dall’ufficio che svolgeva le attività nevralgiche. Noi esprimeremo con tutte le nostre energie la contrarietà netta ad un atto che riteniamo gravissimo e inammissibile”.
Il comitato ha già mosso i primi passi effettivi e formali. “Ci siamo rivolti al primo cittadino – continua Marco Leporatti – abbiamo scritto al sindaco Alessandro Tomasi, chiedendogli di organizzare un incontro aperto alla cittadinanza, alla presenza di un rappresentante della Sovrintendenza e del Cda della Fondazione, in quanto destinatari della petizione che abbiamo promosso raccogliendo migliaia di firme, cittadini che, come noi, chiedono che Marino continui a sentirsi a casa, nella sua amata Pistoia. Dopo aver consegnato le sottoscrizioni, richiederemo la calendarizzazione di un Consiglio comunale che prevede la partecipazione di tutti i componenti del Cda, non solo il Presidente, perché illustrino pubblicamente le ragioni della decisione che sta determinando questo sfregio alla città di Pistoia, in palese violazione sostanziale della memoria di Marino e della moglie. Il nostro obiettivo è chiedere quali azioni le istituzioni, in primis il Comune, intendano adottare perché questa decisione scellerata venga revocata o resa inefficace”.
Patrizio Ceccarelli