Museo Marini, annullato il vincolo

Per il Consiglio di Stato nessun legame con il Tau. Ma Tomasi attacca: “Le opere devono rimanere qui”

Museo Marini

Museo Marini

Pistoia, 31 maggio 2023 – «Accolto il ricorso e annullato l’atto impugnato". Ovvero, il vincolo pertinenziale tra le opere del maestro e la sede dell’ex chiesa del Tau stabilito a suo tempo dal Tar decade con la nuova sentenza pronunciata dal Consiglio di Stato, sezione sesta, pubblicata ieri.

Nuova tegola sull’odissea Marino Marini che rimescola le carte in tavola, di fatto smantellando quella che per molti era una granitica certezza. All’origine del pronunciamento il ragionamento che "le posizioni giuridiche in giudizio non sono antagonistiche, bensì complementari – si legge nella sentenza -. Il controverso e controvertibile vincolo di pertinenzialità culturale imposto con il decreto culturale impugnato non ha tenuto in alcuna considerazione la situazione di fatto che aveva ragionevolmente indotto la Fondazione a valutare la possibilità di allocare in altra sede le opere custodite a Pistoia, stante la conclamata inidoneità del Palazzo ed ex Chiesa del Tau alla fruizione di esse. In proposito – documenta ancora la sentenza, riferendosi all’ipotesi San Lorenzo quale nuova sede della collezione del Tau proposta da Tomasi nelle scorse settimane –, è dirimente il comportamento amministrativo tenuto, in pendenza del giudizio, dal Comune resistente".

C’è poi una contraddizione che il Consiglio sottolinea ed è quella che sussiste tra il vincolo di pertinenza deciso dal Tar e, di fatto, l’impedimento alla fruizione collettiva delle opere per l’inagibilità del Tau "pregiudicando così la missione perseguita dalla Fondazione".

Insomma, alla fine di tanta letteratura giuridica l’invito appare chiaro: che Fondazione Marini e Comune di Pistoia inizino un ragionamento condiviso, per arrivare infine "ad un auspicabile accordo pubblico-privato che si ponga l’obiettivo di conservare e valorizzare pienamente le opere dell’artista".

«Riformando la sentenza del Tar della Toscana, che in primo grado aveva dato ragione al vincolo apposto dal Ministero dei Beni Culturali, su proposta del Soprintendente pro tempore Andrea Pessina, il Consiglio di Stato ha annullato il vincolo che sin dall’11 novembre 2019 ha costretto la Fondazione a mantenere e custodire le Opere di sua proprietà in un edificio non a norma – si legge nella nota della Fondazione che porta la firma del presidente, l’avvocato Carlo Ferdinando Carnacini –. Pertanto, nonostante lo schieramento avverso composto dalla Regione Toscana, dal Comune di Pistoia e, per motivi non ancora chiariti, dal rappresentante di Intesa San Paolo, il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Fondazione, giudicando fondato l’appello di una ‘formazione sociale no profit istituita nella cornice del principio di sussidiarietà per soddisfare interessi pubblici primari che pertengono al regime delle opere d’arte di interesse culturale….Natura, ruolo e funzioni dell’ente che, effettivamente, l’amministrazione procedente non ha sufficientemente considerato….’".

Infine la frecciata che Carnacini invia a presunti "cattivi consiglieri" del sindaco e "autorità territoriali" (riferendosi presumibilmente alla Prefettura, che aveva perorato la causa del fronte pro-Marini a Pistoia): "Il Consiglio di Stato dà atto alla Fondazione di aver cercato una soluzione condivisa, che forse si sarebbe potuta trovare, se il sindaco Tomasi non avesse inspiegabilmente e pervicacemente , forse perché malamente consigliato e anche peggio supportato dalle Autorità territoriali, solo e soltanto insistito sul vincolo ora annullato".

l.m.