REDAZIONE PISTOIA

Nerozzi si è rivolto alla prefettura

"Dopo oltre sei mesi di attesa non sono stato nominato nelle commissioni comunali". Il consigliere di maggioranza, Alfredo Fabrizio...

"Dopo oltre sei mesi di attesa non sono stato nominato nelle commissioni comunali". Il consigliere di maggioranza, Alfredo Fabrizio...

"Dopo oltre sei mesi di attesa non sono stato nominato nelle commissioni comunali". Il consigliere di maggioranza, Alfredo Fabrizio...

"Dopo oltre sei mesi di attesa non sono stato nominato nelle commissioni comunali". Il consigliere di maggioranza, Alfredo Fabrizio Nerozzi, eletto nella lista civica Benesperi sindaco, fa sapere: "Mi sono rivolto al viceprefetto, preposto agli enti locali, che ha richiamato per due volte l’amministrazione a provvedere con sollecitudine agli adempimenti previsti dal Tuel, ottemperando al rispetto del sottoscritto e degli elettori. Dal 15 luglio 2024, nessun atto è pervenuto da parte del sindaco e del presidente del consiglio comunale, rimasti immobilizzati sull’argomento della mia designazione nelle tre commissioni comunali richieste, come componente di una lista civica di coalizione con il 17,56%, tra l’altro senza alcun assessore in giunta, prossima ai consensi ricevuti dalla lista principale, FdI: 19,83%. E’ una situazione incresciosa – osserva Nerozzi –, già richiamata alla pubblica opinione sulla stampa. Una grave inottemperanza, siglata dall’inerzia della segretaria generale, responsabile giuridico e del regolare funzionamento dell’ente. Per questo motivo – continua – mi sono rivolto al viceprefetto. Il sindaco ha dimostrato di disprezzare il consigliere di maggioranza che lo ebbe a salvare dal commissariamento durante il suo precedente mandato e con esperienze solide, date le deleghe che il sindaco mi assegnò in ambito di sostenibilità ambientale, transizione energetica e politiche sui rifiuti. Si è così verificato un corto circuito istituzionale che vede l’ignavia degli esiti del risultato elettorale, mancanza di rispetto per gli elettori, i regolamenti e lo statuto comunale. Dopo la diffida – conclude –, non mi restano altre soluzioni che lanciare un appello alla pubblica opinione e l’adozione delle successive tutele legali nelle diverse sedi".

p.s.