REDAZIONE PISTOIA

"Nessun odio religioso. Ora si teme una vendetta"

L’avvocato Salvietti: "Un ragazzo incensurato. Poi il gesto senza motivazione"

L’avvocato Giovanni. Salvietti

L’avvocato Giovanni. Salvietti

Una violenza senza senso. Un gesto dettato da un impeto maturato in poco tempo, al mattino, e consumato subito. Così Olivier Hadzovic, 21 anni, francese proveniente da una famiglia rom bosniaca, avrebbe spiegato in questura a Pistoia il massacro compiuto venerdì 25 aprile nella moschea della cittadina di Grand Combe, in Francia, dove avrebbe ucciso con cinquanta coltellate un giovane maliano.

A dirlo è il suo avvocato Giovanni Salvietti. "Ha chiarito di non avere nessun odio verso l’Islam e che il suo gesto è stato frutto di un impeto che ha sentito quella stessa mattina, senza seguire nessun piano".

"A chiamarmi domenica sera – spiega il legale – è stata la zia paterna. Ci siamo incontrati davanti alla stazione ferroviaria e insieme siamo andati in questura, dove il giovane ha reso alcune dichiarazioni. Una confessione resa difficoltosa, per il fatto che lui non sa esprimersi bene nemmeno in francese, abbiamo avuto bisogno di un interprete. Dai controlli è emerso che era incensurato e le sue impronte non erano in nessuna banca dati. A Pistoia è arrivato in treno, viaggiando dalla Provenza, senza documenti né telefono e nemmeno uno zaino. Da quanto riferito, se ne sarebbe sbarazzato durante il viaggio, ma non ha saputo specificare dove e nemmeno le tappe che ha percorso. Quello che è sicuro è che ha vagato per più di un giorno. Gli è stato chiesto se aveva un odio verso l’Islam, se c’era qualcuno che lo aveva incitato a fare questa cosa e lui lo ha escluso. Dopo l’omicidio, ha realizzato quello che ha fatto ed è scappato".

Riguardo alla sua condizione psichica, l’avvocato Salvietti ha spiegato che da tempo, in base a ciò che ha riferito la zia, la sua famiglia era preoccupata perché il ragazzo era molto introverso e chiuso. "Tuttavia non abbiamo trovato nessuna cartella clinica che attesti un suo ricovero o un percorso di cura".

"Ora la famiglia teme che ci siano rappresaglie da parte della comunità musulmana in Francia". Intanto, ieri sera è arrivato il mandato di arresto europeo da parte delle autorità francesi, e l’uomo è stato trasferito in carcere. Ora verrà fissata l’udienza in corte d’Appello, dove gli verrà chiesto se è disponibile a consegnarsi, o se rifiuta di essere consegnato all’autorità francese. "Se lui acconsente – ha chiarito l’avvocato – verrà estradato, in caso contrario deciderà la corte d’Appello. Comunque si è costituito e ha detto che non ha problemi a tornare in Francia".

M.V.