PISTOIA
Tre punti, uno dei quali da mettere in pratica subito: formalizzare un itinerario che costruisca un dialogo tra le opere del maestro disseminate in città e che divenga esso stesso elemento d’attrazione, azione di "educazione al patrimonio" quale segno di rispetto verso l’eredità lasciata alla città stessa. E poi ancora: fare in un futuro della frammentazione, ovvero dell’esistenza di due poli museali, un punto di forza, puntando a riaprire il Tau, "memoria preziosa da conservare anche per futuri investimenti".
L’associazione ’Amici della politica’ torna a intervenire sulla questione Marino Marini a Pistoia e lo fa alla luce del nuovo scenario apertosi con il commissariamento della Fondazione intitolata all’artista deciso dal prefetto Licia Donatella Messina a fine ottobre. Fondamentale per l’associazione, in questa mutata condizione, è proseguire nella mobilitazione civile alla quale si è assistito negli anni tra incontri, manifestazioni, performance e raccolte di firme, assieme alla costituzione del comitato Nessuno Tocchi Marino particolarmente attivo nella difesa del patrimonio di Marini.
"Si è ipotizzato di realizzare un nuovo museo in San Lorenzo e nell’attesa di trasferire le opere in spazi di Pistoia Musei – riflette l’associazione in una nota –. Si tratterebbe di una destinazione prestigiosa, ma i tempi di realizzazione priverebbero ancora a lungo la fruizione pubblica delle opere. La stessa destinazione provvisoria richiederebbe un investimento di non poco conto che potrebbe più proficuamente essere rivolto ai lavori di adeguamento del Tau che rimane edificio di proprietà comunale. L’associazione propone che si effettuino rapidamente i lavori di adeguamento alle norme della sicurezza per riaprire al pubblico la sede del Tau dove accompagnare, eventualmente, la discussione pubblica su un nuovo museo".
La presenza di un museo a Firenze e uno a Pistoia non sarebbe, ribadisce l’associazione, uno spreco bensì una risorsa per condividere ciascuno nella propria autonomia attività e progetti, costituendo un sistema che "potrebbe agevolarli nel conseguimento del riconoscimento di musei di rilevanza regionale, preludio all’ingresso nel sistema museale nazionale, che al momento nessuno dei due ha". "Gli stessi dati del pubblico – proseguono gli Amici della politica – suggeriscono che attività comuni potrebbero aumentare il loro grado di attrazione: nel 2015, uno dei pochi anni confrontabili, il Marini" di Firenze ha avuto 18.598 visitatori e quello pistoiese 8.970. Fatte le dovute differenze tra le due città, soprattutto in termini di flussi turistici, si può dire che si tratti di dati equivalenti".
Intanto, proprio per mantenere vivace l’attenzione sul maestro, la stessa associazione ha proposto nella giornata di domenica un tour cittadino tra le opere di Marino attraverso luoghi all’aperto e sedi museali. La visita guidata, svolta da Caterina Bellezza, è stata offerta dall’associazione. Un altro modo per tenere i riflettori accesi sulla vicenda.
linda meoni