REDAZIONE PISTOIA

La neve c'è, le strade no. E all'Abetone cresce la rabbia

Gli operatori: 'Le condizioni meteo e la statale chiusa sono costate la metà degli incassi'

Rolando Galli (Foto Castellani)

Pistoia, 27 febbraio 2018 - U n inverno ottimo per le condizioni meteo, ma  disastroso sul fronte della viabilità. E' la sintesi della stagione del comprensorio dell' Abetone, alle prese anche in questi giorni con problemi legati alla viabilità che hanno mandato su tutte le furie gli operatori. La statale 1 2 è interrotta e lo era già stata anche nel recente passato. P roblemi che , oltre a creare disagi per i residenti, si sono fatt i sentire sull’economia turistica.

«Sabato e domenica la chiusura della statale 12, unita all’allerta meteo, ha fatto un mezzo disastro, peraltro annunciato – spiega Rolando Galli, direttore di Saf – S ugli impianti dell’Abetone abbiamo registrato oltre il 50% in meno di incassi rispetto al weekend precedente, molto simile per condizioni meteo».

Galli, anche in rappresentanza del consorzio Apm, rinnova la richiesta per la riapertura della statale 12 nel più breve tempo possibile nelle ore diurne, se necessario con personale sul posto. Anche Andrea Formento, direttore della Val di Luce, chiede che siano adottate tutte le azioni per una rapida riapertura : «Mercoledì, giovedì e venerdì della scorsa settimana, dopo l’interruzione della strada – sottolinea – sugli impianti del comprensorio si sono registrati 4600 primi ingressi, contro i 9400 da mercoledì 14 a venerdì 16 febbraio. Nelle persone abbiamo riscontrato soprattutto il timore di dover ritardare molto i tempi di accesso all’Abetone. Concluderemo una buona stagione, con tanta neve, ma che non sarà ottima proprio per i tanti disagi sulla viabilità. Giornate di così bassa affluenza, peraltro, non ci permettono di recuperare costi incomprimibili».

«Sempre più persone preferiscono spostarsi in Trentino piuttosto che fare due ore di strada disagiata per venire all’Abetone – riprende Galli – C ’è il problema strutturale di una viabilità non più al passo coi tempi che le nostre istituzioni non possono più ignorare».