
New Trolls al Santomato Live La magia dei ’60
Protagonisti di un tempo in cui ha suonato il rock italiano più interessante, ma protagonisti anche di un’avventura che ha significato oltre al successo umanità e profonda amicizia. Tutto inizia nella seconda metà degli anni Sessanta. Nascono i New Trolls, formazione che sarà attiva fino al 1998, dedita al beat e al rock progressivo, planando poi sul pop rock. Lo zoccolo duro del gruppo è rappresentato da Vittorio De Scalzi, Gianni Belleno, Mauro Chiarugi, Giorgio D’Adamo e Nico Di Palo. Sono di quegli anni alcuni dei brani culto "Una miniera", "Quella carezza della sera", "Aldebaran", il mitico "Concerto grosso per i New Trolls" -, le collaborazioni eccellenti con i big italiani come De André, Mina, Ornella Vanoni, Anna Oxa. Poi la formazione si è mescolata e rimescolata più volte, generando nuovi gruppi come I Grandi New Trolls, Il Mito dei New Trolls e oggi gli Of New Trolls.
In squadra ci sono ancora gli storici Gianni Belleno e Nico Di Palo cui si sono aggiunti Claudio Cinquegrana, Stefano Genti e Nando Corradini. È questo il super gruppo atteso stasera al Santomato Live quale esclusiva e unica data per la Toscana (possibilità di cena più concerto o solo concerto; info allo 0573.760747 o 333.4657051), occasione per suonare il passato ma anche il presente. Di questi due tempi parliamo con il grande Nico Di Palo.
Gli anni dei New Trolls sono certamente irripetibili. Cos’è che ha fatto la differenza per il pubblico?
"Penso siano stati il valore e il sentimento delle canzoni. Tutti i testi e tutto ciò che scaturì da quella esperienza aveva un fine. Non c’è mai stato niente di buttato a casaccio".
Di tutte le stagioni vissute ce n’è una che più vi ha definiti? "La prima, che ci ha senz’altro portato la conoscenza di noi stessi, della musica classica. Quella è la più bella. Le varianti ci sono state e le abbiamo apprezzato come no. Ma oggi mi va di parlare delle cose belle". Come definirebbe la musica oggi degli Of new trolls?
"In squadra siamo io e Gianni Belleno, siamo noi che eravamo all’inizio e questo dice molto della musica che facciamo. E ci siamo anche adesso in una fase in cui la musica è evidentemente passata in secondo piano. Sono onesto: la musica di oggi non mi piace, non mi piace il rap, non le cose parlate dove non c’è melodia. Ma non tutti i giovani ascoltano il rap. Ce ne sono parecchi che ascoltano e amano la musica rock, l’underground e molto altro".
Più di cinquant’anni a viver di musica: avrebbe potuto far qualcosa d’altro o ha qualche rimorso?
"Mi sento di poter dire che tutto quanto fatto all’inizio musicalmente è valido. Perché eravamo bravi, lo voglio dire. Con Vittorio ci siamo trovati subito. Lui purtroppo se n’è andato, ma insieme abbiamo composto tante cose. Cose belle".
Cosa c’è all’orizzonte adesso? "Da una parte fuori casa, con il tour, dall’altra a casa, impegnati nelle composizioni. Non ci fermiamo".
linda meoni