La chitarra poggiata a terra e il dolore di un’intera città: Nick Becattini, l’ultimo saluto al bluesman

I funerali del musicista pistoiese. Il toccante ricordo del fratello Giovanni: "Ero preoccupato, ma poi tu sorridevi e scacciavi ogni ansia e mi dicevi ’Non ce la faccio più a parlare, perché non giochiamo a carte?’".

La chitarra di Nick Becattini durante il funerale. Nel riquadro il musicista

La chitarra di Nick Becattini durante il funerale. Nel riquadro il musicista

Pistoia, 13 settembre 2024 – La sua mitica 335 Cherry Red del 1967 appoggiata a terra, quella diventata quasi un prolungamento di sé tante son state le volte che chi lo seguiva gliel’aveva vista addosso. Stavolta però maledettamente muta.

E poi le foto, dal palco o dalla piazza – la sua: quella di luglio del ‘suo’ Pistoia Blues –, il vecchio manifesto datato 1980 dove tra gli ospiti figurava un gigante, B.B. King. Perché dove c’era musica, e specialmente musica blues, lui c’era. Ma anche il suo fazzoletto di Scout, nelle cui fila aveva trascorso anni bellissimi e ricchi di umanità.

C’era una fittissima rappresentanza di tutto il mondo musicale di casa sua, ma in generale di Pistoia tutta ieri nella Chiesa di San Paolo per accompagnare l’ultimo viaggio di Nicola Nick Becattini, chiusura di un sipario su di una vita bellissima interrotta a 62 anni dal rapido degenerare della Sta, malattia che si era rivelata nel 2018.

Il viavai di gente è stato incessante sin da un’ora prima dell’inizio della funzione, quando già la bara coperta da un tappeto di fiori bianchi è entrata in chiesa.

"Nel suo cuore la malattia è diventata sin da subito una strada, mai una sconfitta. Ha toccato il limite della sofferenza umana – ha detto monsignor Giordano Favillini che ha officiato la funzione – riuscendo così a conquistare serenità. Mi ha colpito il suo libro ‘Dialoghi con Giulio’, in uscita a gennaio. Il Dio di Nick è un Dio che dà, non che toglie".

Di profondo affetto e commozione il ricordo del fratello di Nick, Giovanni, che ha tentato di restituire la bellezza di alcuni dei tanti momenti trascorsi insieme.

"Tra di noi le discussioni e anche aspre non sono mancate, ma poi sempre tornava il sereno. Ci dimenticavamo tutto e tornavamo noi, insieme – ha detto –. Negli ultimi tempi venivo a trovarti con una lista di cose da dirti, di cose che avrei voluto fare. Ero preoccupato. Ma poi arrivavo, tu sorridevi e con quel tuo sorriso scacciavi ogni ansia. Poi mi dicevi: ‘Giovanni, sono stanco, non ce la faccio più a parlare. Ma perché non si gioca a carte?’.

Quante partite a burraco e come ti arrabbiavi se perdevi! Bello quando poi mi raccontavi come nascevano i tuoi pezzi. Accadeva spesso di notte. C’era, dicevi, l’urgenza di alzarsi, di tradurre i sogni in canzoni. E il tuo lungo periodo trascorso a Chicago? Ci scrivevamo e capitava di sentirci vicini più di quando vicini lo eravamo davvero, tutti e due a Pistoia. Chissà se anche adesso che sei cosi lontano riuscirò a sentirti ugualmente vicino...".

E poi i saluti degli amici Scout, Pistoia 1 e 2, che sanno di condivisione, vita: "Chi avrebbe mai detto che un lupetto ricciolo con quegli occhi vispi sarebbe diventato quel Nick amato da tutti nel mondo della musica? Nicola ha iniziato la vita da scout a Sant’Andrea, sulla scia dell’impegno che il babbo Mauro qui aveva profuso. Nick animava i fuochi da bivacco e già lì dava prova della sua straordinaria dote di musicista. Buona strada Nick, continua a suonare tra le stelle nel cielo".

In prima fila c’erano ovviamente la moglie Luisa e i figli Marco e Bambi, tutti letteralmente travolti e consolati da questo immenso abbraccio che sin dal primo momento senza Nick non ha mai mancato di far sentire la sua presa.

Il Nick privato lo hanno ricordato anche i nipoti, con Alice che al microfono ha voluto ricordare quell’inimitabile "zio Nick", l’ispirazione per tutti, il vanto con gli amichetti di scuola. "Quanto ci siamo divertiti, quanto era profondo il tuo amore per la tua famiglia – ha detto –. Per noi sarai sempre tu. Con qualcosa di immancabilmente blues addosso. Buon concerto zio".

Lo stesso travolgente affetto ha invaso anche la camera ardente allestita a Camaiore, dove nella mattina di ieri si è tenuta la benedizione prima della partenza per Pistoia. Qui, a ripetizione continua, non ha fatto che risuonare "Stella del mattino", la canzone che Nick aveva composto sposando il progetto della Fondazione Stella Maris di Calambrone, nelle cui intenzioni c’era la volontà di realizzare un nuovo ospedale. Una preghiera in forma di musica, dedicata alla Madonna, nella quale emerge nitida la spiritualità di Nick.

Infine i suoi due libri, ultime testimonianze di una vita davvero ricca, "Catartico Blues" uscito per la Sef da pochi giorni (che sarà presentato in una serata evento il 26 settembre a Santomato) e "Dialoghi con Giulio", vero e proprio testamento spirituale sui temi della malattia che uscirà a gennaio per le Edizioni Paoline. La famiglia ha scelto di destinare le offerte raccolte durante le celebrazioni all’Aind Versilia, Associazione Italiana Persone Down Camaiore.

linda meoni