Niente presepe quest’anno in città - l’inaugurazione avrebbe dovuto essere ieri - ma concorso delle “capannelle“, con foto e video. E’ l’iniziativa presa dall’associazione culturale l’Officina delle arti. Insomma, distanti fisicamente, ma insieme spiritualmente, tanto per citare il vescovo Filippini. "Il senso di responsabilità - spiega Nicola Gentili per l’associazione – nonostante qualche spazio di fattibilità forse lo avrebbero offerto le minori limitazioni “Covid” sotto Natale, ci ha da tempo ormai fatto rinunciare agli eventi in presenza, se non altro per non esporre i nostri volontari e i visitatori a rischi per la salute che oggi rappresenta il patrimonio più importante da preservare per tutti noi. Al contempo non vogliamo interrompere, nella lunga attesa che ci porterà al prossimo Natale 2021, lo spirito di condivisione che abbiamo vissuto con le migliaia di visitatori delle scorse edizioni. Il periodo natalizio, fin dalla prima edizione de La città Nel presepe, ha significato per noi, tra le altre cose, un forte desiderio di testimonianza, quello che con i nostri eventi abbiamo cercato di diffondere parlando, in maniera semplice ma speriamo significativa. Temi come la speranza, la povertà, un pensiero per i più bisognosi della terra, per i perseguitati, il senso di rispetto verso la natura, il ruolo della donna, il tema della famiglia. La famiglia: si, proprio da qui vuole ripartire quest’anno il messaggio che la nostra associazione intende riaffermare".
Ed è proprio per questo motivo che l’associazione ha deciso di promuovere con grande entusiasmo, insieme alla diocesi e al Comune di Pescia, l’iniziativa "E quindi uscimmo a riveder le stelle comete", il primo grande concorso a livello italiano organizzato da Terre di presepi e dall’associazione nazionale Città dei presepi, di cui l’Officina delle arti è socio fondatore. "Un concorso - spiega ancora Nicola Gentili – che ci permetterà attraverso le foto ed i video delle nostre realizzazioni presepiali casalinghe di unire "idealmente" tutti coloro, e sono tanti, che vorranno condividere il piacere familiare di questa antica nostra tradizione italiana del presepe in casa creando una più vasta "comunità virtuale italiana" dove confrontarsi e conoscersi,"distanti fisicamente ma insieme spiritualmente", così come cita un pensiero ricorrente del nostro vescovo, monsignor Roberto Filippini, in questo periodo di Avvento.
S.M.