Deciso, risoluto e con le idee chiare, Gasper Okorn è tutto questo e molto di più. Il nuovo tecnico dell’Estra non fa proseliti giusto per ingraziarsi la piazza, né tanto meno promette cose che sa di non poter mantenere. "Se guardiamo la classifica non siamo messi bene – afferma Okorn – e vogliamo cercare di cambiare prima possibile questa situazione. Sono qui da una settimana e stiamo lavorando su aspetti difensivi ed offensivi ma i miglioramenti non si vedranno seduta stante ma ovviamente ci vorrà del tempo. Credo molto nel lavoro e nello stare tanto in palestra spingendo forte, siamo a metà campionato e non possiamo stravolgere il roster ma lavorare per tirare fuori il meglio da tutti per aiutare la squadra a migliorare. Stiamo aspettando l’arrivo del nuovo giocatore, un big man, un vero cinque. Silins è un bravo giocatore ma non è un cinque puro e noi vogliamo migliorare al rimbalzo e difendere più duro e sono sicuro che Cooke potrà darci l’una e l’altra cosa".
Chiaro e limpido come l’acqua di un fiume ed è proprio questo ciò che è Okorn, un fiume che continua a scorrere dritto per la sua strada senza conoscere ostacoli. "Il problema degli italiani? Non succede solo qui che i giocatori abbiano poco spazio – spiega Okorn –, è un fatto diffuso in tutta Europa. L’Eurolega si chiama così solo di nome perché poi se andiamo a vedere sei o sette giocatori di ogni squadra sono stranieri. È altrettanto ovvio che le squadre che hanno i budget più alti abbiano anche i migliori italiani nei loro roster e scendendo è chiaro che si trovi sempre meno materiale umano da inserire nel roster. Per quanto mi riguarda è impossibile non sfruttare i giocatori italiani perché minutaggi come quelli visti contro Scafati sono per me inconcepibili. Un giocatore per poter rendere al massimo può giocare massimo trenta minuti per cui dovrò fare in modo che la panchina riesca a dare di più".
Le intenzioni di Okorn sono più che buone, un po’ come quelle dei suoi predecessori che però si sono poi dovuti scontrare con le idee del presidente e sappiamo com’è andata a finire. Speriamo che il tecnico dell’Estra abbia messo in chiaro le cose senza doverci tornare sopra. "Sono venuto qui per dare il mio meglio per Pistoia – dice Okorn –. Certo che ho parlato con il presidente e tutta la dirigenza, so che sono stati mesi difficili ma questo rappresenta il passato. Il mio regno è il campo e farò di tutto per proteggere il mio regno ed il mio lavoro. Nei prossimi quattro mesi dobbiamo fare di tutto per salvare la stagione e sperare che i tifosi tornino al palazzetto. A Pistoia i tifosi non sono tra i migliori, sono i migliori in assoluto e per questo vorrei sentire il loro calore, vorrei una città che vive di basket".
Okorn come primo ostacolo della sua nuova avventura si troverà di fronte Milano, un avversario che per una squadra come Pistoia che ha bisogno di vincere non rappresenta il massimo anche se Okorn la vede in modo diverso. "La partita contro Milano – dice il tecnico biancorosso – è la più facile da preparare perché non puoi non avere motivazioni, non c’è grande pressione perché se vinci hai fatto l’impresa, se perdi non è una notizia. Il nostro campionato inizierà dopo questa partita e quella contro Trieste quando anche Cooke avrà avuto di ambientarsi e quando vincere diventerà veramente importante. Questo non significa che non ci proveremo anche con Milano e Trieste".
Maurizio Innocenti