
"I giovani vedono la Costituzione come qualcosa di lontano. Per avvicinarli non ci deve far fatica lavorare sugli individualismi, insistere...
"I giovani vedono la Costituzione come qualcosa di lontano. Per avvicinarli non ci deve far fatica lavorare sugli individualismi, insistere sul senso del dovere di solidarietà, perché c’è un’esigenza di fare comunità. La tecnologia ci diseduca, occore cercare di non esserne succubi e tornare alla Persona". E’ stato chiaro il professor Leonardo Bianchi, docente di diritto costituzionale all’Università di Firenze, nell’attribuire anche agli adulti la responsabilità soprattutto culturale dell’allontanamento dei giovani dalla vita pubblica.
Durante una chiacchierata prima del suo intervento, al circolo Arci di Quarrata nell’ambito del ciclo di conferenze "Costituzione e dialoghi tra culture", organizzato dal circolo, in collaborazione con l’associazione Agorà e con Libera coordinamento di Pistoia, il docente si è soffermato anche sul tema della pace. "La pace si costruisce giorno per giorno, ma bisogna trovare il modo di dare corpo al ripudio della guerra, attrezzarsi a prevenirla, perché, se prima la parola guerra era un tabù, adesso non è più così".
La riforma agli articoli 9 e 41 della Costituzione per la tutela dell’ambiente, il fenomeno dei flussi migratori e la condizione giuridica degli stranieri sono tra gli altri argomenti approfonditi da Bianchi: "Un’attenzione particolare va al sistema della comunicazione, le fake news fanno parte di campagne di comunicazione orchestrate per orientare il pensiero. Domandiamoci allora cosa significhi il termine democrazia. Il corpo elettorale ha a disposizione il referendum quando quello che desidera non è allineato con quello che fa il Parlamento - ha concluso il docente parlando della flessione dell’affluenza alle urne –. C’è una crisi delle istituzioni, e lo Stato fa sempre più ricorso al terzo settore".
D.G.