
Scuolabus
Pistoia, 1 settembre 2020 - Sono ore decisive per il trasporto scolastico. Dopo i primi annunci di alcuni giorni fa, da Roma si sta aspettando conferma di una possibile ’correzione di tiro’ da parte del Governo, che potrebbe alzare l’asticella della capienza massima nei singoli autobus, consentendo a ciascun mezzo di arrivare fino all’80% del totale dei posti. Così, stando a voci di corridoio, si guadagnerebbero almeno alcuni spazi per ciascuna corsa anche se, forse, la misura potrebbe non essere sufficiente.
Come già calcolato da Copit, i distanziamenti anti-Covid si tradurrebbero in 2mila e 800 posti in meno. «Nella migliore delle ipotesi, dunque, sarebbero necessari ulteriori 70 bus per poter garantire il servizio», è stato spiegato. Prima del lockdown e del conseguente stop alle attività didattiche, Copit svolgeva 105 corse nelle fasce orarie di ingresso e uscita degli istituti scolastici, trasportando circa 7mila studenti delle scuole di tutta la provincia. I distanziamenti rischiano di fare collassare il sistema, tanto che la stessa Provincia si è mobilitata per avviare un giro di incontri con l’azienda e gli altri enti locali. Ogni soluzione rischia però di essere insoddisfacente sia rispetto alle necessità dei passeggeri, che del personale a bordo. «Ad oggi – dice infatti il segretario Fit-Cisl Massimo Chirli – non è ancora chiaro dove e come potranno essere reclutati il personale e i mezzi, ma soprattutto con quali risorse. Chi gestirà tutto questo? Non crediamo possa esse il conducente a farlo.». Già nel corso di un incontro in Prefettura a inizio agosto, i sindacati dei trasporti avevano posto interrogativi come questo, che oggi diventano però sempre più urgenti.
Per tamponare il problema, proprio ieri, la Regione ha stanziato 3 milioni di euro di risorse aggiuntive per il periodo settembre-dicembre 2020. Soldi che «serviranno per finanziare servizi aggiuntivi straordinari da svolgere anche con il ricorso ad autobus o altri mezzi privati ordinariamente non adibiti a trasporto pubblico». Intanto, per evitare un caos aggiuntivo, la Regione Toscana, con un ’atto d’obbligo’ ha dunque prorogato per tutto il mese di settembre l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale al consorzio One (formato dalle aziende che attualmente gestiscono i diversi trasporti locali), facendo di conseguenza slittare al primo ottobre il passaggio di beni mobili e immobili ai nuovi gestori di Autolinee Toscane. Sul futuro del trasporto regionale continua a incombere tuttavia la spada di Damocle della decisione del Tribunale sul contenzioso fra le due parti in causa. r.p.