LINDA MEONI
Cronaca

"Occorre condannare il massacro di Gaza"

Sul tema della Giornata della Memoria riceviamo e pubblichiamo questo intervento a cura del Centro "don Lorenzo Milani" di Pistoia,...

Sul tema della Giornata della Memoria riceviamo e pubblichiamo questo intervento a cura del Centro "don Lorenzo Milani" di Pistoia,...

Sul tema della Giornata della Memoria riceviamo e pubblichiamo questo intervento a cura del Centro "don Lorenzo Milani" di Pistoia,...

Sul tema della Giornata della Memoria riceviamo e pubblichiamo questo intervento a cura del Centro "don Lorenzo Milani" di Pistoia, a firma di Mauro Matteucci (foto) e Anna Melan. "Crediamo che in questo ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau, si debba guardare al tragico presente nel ricordare l’orrore della Shoah – scrivono –. Con l’ideologia nazista si arrivò alla negazione del ’diverso’, fino alla sua distruzione e cancellazione nei lager. Mentre gli Ebrei di tutti i paesi europei alleati o conquistati dalla Germania hitleriana venivano condotti nei campi di sterminio, non ci furono mai reazioni degli altri cittadini, si preferì ’guardare dall’altra parte’. Proprio perché la disumanizzazione assoluta dello sterminio non dovesse più ripetersi su scala planetaria, i giuristi dopo la fine della guerra gettarono le fondamenta per una società basata sul principio irrinunciabile del rispetto tra i popoli, costruendo sull’uguaglianza nella dignità di ogni essere umano un sistema condiviso di valori e di memoria collettiva: la Corte Penale Internazionale dell’Aja ne fu uno dei risultati più alti. Eppure immani carneficine continuarono e continuano a ripetersi. Oggi non possiamo che rimanere sconvolti e indignati di fronte al massacro della popolazione civile di Gaza, con migliaia di bambini uccisi dai bombardamenti. I responsabili israeliani di questo eccidio, come quello della strage commessa il 7 ottobre da Hamas, devono essere chiamati, senza ipocrite e criminose distinzioni, a rispondere davanti alla Giustizia. Solo così – concludono – potremo costruire per le future generazioni non la società dell’inimicizia e della guerra, ma quella del dialogo e della convivenza".