
Occupazione e stipendi Il record negativo è tutto per le donne "Pistoia in affanno"
Un passo indietro in Toscana rispetto alle province vicine, in un contesto nazionale già quello tutt’altro che incoraggiante per le donne. Otto marzo sì, ma a guardare lo spaccato lavorativo che inquadra la situazione femminile il clima di festa fa presto a spegnersi: "Il tasso di occupazione femminile a Pistoia, ultimo dato disponibile, è del 54,5%, meglio dunque del dato nazionale, 49,2%, ma peggiore di quello toscano, 59,2%. Stesso trend per quel che riguarda il tasso di disoccupazione femminile, all’11,8% a Pistoia contro il 9,3% in Toscana. È vero che guardando al 2022 sono aumentati gli avviamenti al mondo del lavoro, ma si tratta comunque di contratti a tempo determinato". A tracciare l’affresco è Silvia Biagini per il Coordinamento donne Cgil e Spi Cgil Pistoia che evidenzia ben più di un problema nel rapporto donne-lavoro anche nella nostra provincia: il lavoro che non c’è o che se c’è è precario, l’inconciliabilità della gestione lavoro-figli la cui cura ancora oggi sempre essere compito riservato alle madri come testimonia l’ultimo dato delle dimissioni protette (203) fornito dall’Ispettorato del lavoro nel 2021, il gap retributivo uomo-donna allineato con quello nazionale, "da un minimo del 5% con qualifiche di basso livello fino ad arrivare al 43% se il ruolo è apicale".
Gap ribaditi ovunque si guardi, sia tra le più giovani "le più penalizzate, per le quali in Italia si raggiunge un tasso di disoccupazione al 32,8%", sia tra le più mature, le pensionate, "poiché nel nostro Paese gli uomini hanno pensioni mediamente superiori del 35,8% rispetto agli uomini". "È evidente che se non si innesca una rivoluzione culturale che modifichi, a partire dall’educazione, la catena di stereotipi e pregiudizi di genere, le differenze non verranno percepite come arricchimento – è il pensiero del Coordinamento sindacale –. Se il lavoro di cura non verrà considerato come indispensabile alla riproduzione sociale oltre che a quella individuale, se le donne non entreranno nel mondo del lavoro in modo massiccio, se non saranno messe in campo misure strutturali per modificare profondamente le dinamiche del nostro mercato del lavoro, le disuguaglianze di genere non potranno che acuirsi". E sono tre gli appuntamenti organizzati dal Coordinamento per stimolare una discussione e una riflessione sul tema: si parte stasera (ore 21) nella sede Cgil (via Puccini 78) con la proiezione del documentario "Alba Meloni. Stella nelle mie stanze" con la regista Nadia Pizzuti; il 20 marzo al circolo Arci delle Fornaci (ore 17) dibattito su "Opzione donna" con Simona Bardelli, direttrice del patronato Inca Cgildi Pistoia, e Maria Luisa Vallauri, docente Diritto del Lavoro all’Università di Firenze; il 31 marzo ore 21 al circolo Arci di Capostrada incontro con le donne iraniane del movimento di Firenze. Ma l’8 marzo è anche occasione per raccontare storie positive al femminile. Isola felice in questo senso è Poste Italiane, che nella nostra provincia segna probabilmente un primato con 373 dipendenti donne, trenta uffici postali ‘rosa’ cioè composti esclusivamente da personale femminile e trentatré donne in posizioni direttive. "La presenza femminile in provincia di Pistoia – fanno sapere dall’azienda – ha un ruolo determinante nel conseguimento dei risultati legati alla sostenibilità, all’inclusione e alla parità di genere".
linda meoni