Uccise il padre, via al processo: figlio accusato di omicidio premeditato

Pistoia, era andato all’appuntamento con l’arma e la tanica di benzina Ieri è iniziato il processo. Gli psichiatri illustreranno le loro consulenze

L'uomo accusato di omicidio

L'uomo accusato di omicidio

Pistoia, 7 febbraio 2024 – È iniziato ieri, nell’aula bunker di via Paolieri, a Firenze, davanti alla Corte d’Assise, presidente Silvia Cipriani, giudice relatore Silvia Isidori, il processo che vede imputato Simone Matteoni, 30 anni, di Buggiano, accusato di aver ucciso il padre Massimiliano a coltellate e aver tentato di distruggerne il corpo cospargendolo di benzina e dandogli fuoco. E’ un processo complesso e delicato che ruoterà sulle condizioni dell’imputato, accusato di omicidio premeditato, aggravato dal vincolo di parentela, occultamento e tentata distruzione del cadavere del padre. All’esordio dell’udienza sono stati acquisiti, con l’accordo delle parti, tutti gli atti di indagine. Tutti hanno rinunciato alle liste testi. L’avvocato di parte civile Alessio Spadoni di Pisa ha chiesto di poter ascoltare tre testimoni: la compagna di Massimiliano e i figli di lei quale famiglia di fatto. I tre testi sono stati ammessi. Il pubblico ministero Claudio Curreli, che aveva diretto le indagini dei carabinieri su questa tragedia, avvenuta la sera dell’11 dicembre 2022, ha chiesto alla Corte una nuova perizia sull’imputato per rispondere ai due quesiti fondamentali: la capacità di stare in giudizio di Matteoni e la capacità di intendere e di volere al momento del fatto. Una richiesta che è stata, per il momento, rigettata, in attesa di sentire i consulenti che si sono già pronunciati. La prossima udienza infatti, il 20 marzo, saranno ascoltati tutti e tre i professionisti che hanno svolto le loro perizie nelle fasi precedenti. In aula ci saranno il professor Massimo Marchi, psichiatra fiorentino, che era stato nominato dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Pistoia, Luca Gaspari e che aveva concluso per la pericolosità sociale del giovane, da rivalutare. Matteoni si trova nella Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Empoli. Sulla capacità di intendere e di volere dell’imputato, sia il consulente del pm, il professor Rolando Paterniti di Firenze, che il consulente della difesa, Pietrini, avevano già concluso per una incapacità totale. Al giovane, nel 2019, era stato diagnosticato un disturbo schizofrenico. Matteoni è difeso dall’avvocato Manuela Motta del foro di Pistoia. Parti civili in questo processo sono gli altri figli di Massimiliano con gli avvocati Fausto Malucchi e Lorenzo Santini di Pistoia.

Quella sera Simone Matteoni aveva dato appuntamento al padre, che aveva 54 anni, abitava a Spianate di Altopascio ed era un meccanico molto conosciuto, in un parcheggio di Chiesina Uzzanese. Il giovane, secondo l’accusa, avrebbe pianificato nei dettagli l’omicidio del padre. Nel parcheggio si era presentato con la propria auto e una tanica di benzina, armato di un coltello da cucina. Una volta raggiunto dal padre sarebbe salito subito a bordo della monovolume di lui e gli avrebbe sferrato una prima coltellata all’addome. Poi lo avrebbe trascinato sulla propria auto, della quale aveva già abbassato i sedili posteriori, e si sarebbe diretto verso il bosco di Colle, a Campione. Altre coltellate furono inferte, poi il giovane avrebbe fatto rotolare il corpo del padre nella scarpata e lo avrebbe cosparso di benzina per poi dargli fuoco credendolo morto. Invece l’uomo respirava ancora. Tornò a casa, nascose gli abiti insanguinati e si lavò. Poi raccontò tutto alla madre e al fratello minore che chiamarono i carabinieri.

l.a.