Omofobia, segnalazione in questura "Ho portato testimonianza scritta"

La preside dell’artistico Petrocchi ha consegnato un documento del ragazzo che accusa un professore. Accertamenti anche del provveditorato. Intanto è scattata la denuncia per l’occupazione della scuola

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"Il ragazzo offeso ha prodotto una testimonianza scritta dell’accaduto, che ho provveduto a portare in questura per opportuna conoscenza". A parlare è Elisabetta Pastacaldi, dirigente scolastico del liceo artistico Petrocchi, finito nella bufera per due docenti accusati di episodi di discriminazione razziale, omofobia e apologia di fascismo da parte dei ragazzi. Uno in particolare, Roberto, lunedì è uscito pubblicamente allo scoperto: "La dichiarazione è comunque relativa ai fatti dell’anno scorso, che sono già stati sanzionati con un avvertimento verbale – ribadisce la preside – di nuovo c’è che lo studente lamenta di essere continuamente ignorato dal professore, ma è ben diverso dal continuare a subire offese. Chiaramente valuteremo il da farsi con il provveditore Pizzuti, dopo aver parlato con il docente. Con ogni probabilità faremo una contestazione formale, ma il quadro è ben diverso da quello del primo episodio. Per quanto riguarda invece il secondo professore ribadisco che si è trattato di un’uscita infelice, un caso isolato che è stato subito chiarito con i genitori della ragazza offesa e anche in quel caso sanzionato con un avvertimento". Lunedì sera la dirigente scolastica si è recata in questura anche per la effettuare la denuncia contro ignoti per l’occupazione dell’istituto: un atto dovuto, in questi casi.

Intanto sui casi sollevati dai ragazzi del Petrocchi è intervenuta anche la senatrice Barbara Masini, neo-responsabile del dipartimento diritti di Azione: "Quanto affermano gli studenti del liceo sui comportamenti omofobi, razzisti e sessisti di alcuni dei loro docenti, se fosse accertato sarebbe gravissimo. Come possiamo pensare di trasmettere ai giovani i valori di rispetto, inclusione e uguaglianza se il primo avamposto educativo non lo fa? Il sistema scolastico attraversa un momento di difficoltà, dopo i due anni di didattica a distanza, la non sempre corretta gestione dell’alternanza scuola-lavoro, l’atavica questione degli spazi, della manutenzione ordinaria, degli strumenti inadeguati. Se a questo aggiungiamo anche gli episodi sessisti per l’abbigliamento delle studentesse e le battute omofobe e razziste dei docenti, allora la situazione rischia di diventare davvero irrisolvibile". A cnora: "Credo fortemente che la scuola prima di essere fonte di informazioni e cultura debba essere centro educativo ed esempio positivo di socialità, non può esserci spazio per docenti che non si arrendono ai cambiamenti e che si trovano spesso indietro rispetto ai valori, agli esempi e ai messaggi che i loro studenti portano avanti – conclude Masini – ai ragazzi del Petrocchi va tutta la mia vicinanza e solidarietà, non solo a quelli coinvolti direttamente negli episodi lamentati, ma a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di schierarsi a loro difesa". Alessandro Benigni