REDAZIONE PISTOIA

Operaio schiacciato dal muletto. Muore a 69 anni nella cartiera. La figlia: "Ridatemi mio padre"

La vittima si chiamava Luca Cavati, era originario di Pescia, ma da dieci anni lavorava a Lucca. La tragedia davanti ai colleghi che hanno dato subito l’allarme. Aperta un’indagine per omicidio colposo.

La vittima si chiamava Luca Cavati, era originario di Pescia, ma da dieci anni lavorava a Lucca. La tragedia davanti ai colleghi che hanno dato subito l’allarme. Aperta un’indagine per omicidio colposo.

La vittima si chiamava Luca Cavati, era originario di Pescia, ma da dieci anni lavorava a Lucca. La tragedia davanti ai colleghi che hanno dato subito l’allarme. Aperta un’indagine per omicidio colposo.

La disperazione dei famigliari fuori dalla cartiera ‘Modesto Cardella’ a San Pietro a Vico in provincia di Lucca, auto della Polizia che vanno e vengono ma soprattutto una vita stroncata sul posto di lavoro. Luca Cavati, 69enne originario di Pescia e per anni residente a Uzzano, è rimasto vittima di un incidente all’interno della cartiera dove lavorava da dieci anni. La tragedia, intorno alle 9,30, sarebbe stata causata dalla manovra accidentale in retromarcia di un collega che, alla guida di un pesante carrello elevatore, avrebbe travolto e ucciso sul colpo il 69enne. Non è chiaro perché Cavati e il suo collega non si siano accorti l’uno della presenza dell’altro. Rimane il fatto che l’uomo, a seguito dell’urto, è morto sul colpo. I colleghi che hanno assistito alla scena hanno subito dato l’allarme e le attività in cartiera si sono interrotte: sul posto si è precitata un’ambulanza della Misericordia di Borgo a Mozzano ma per l’operaio non c’era più niente da fare. In cartiera è sceso il gelo: Luca Cavati era un dipendente esperto, si occupava della consegna delle bolle di carico e scarico agli autotrasportatori che movimentano la carta. Forse una distrazione, forse un guasto meccanico del mezzo, forse una fatalità: troppo presto per trovare un perché a questa ennesima morte bianca. Sul posto la polizia e i tecnici della Medicina del lavoro. Sull’accaduto indaga ora la Procura di Lucca: il pm Lucia Rugani ha effettuato un sopralluogo e ha disposto il sequestro del mezzo e dell’area dell’incidente mortale, affidando al medico legale Stefano Pierotti l’incarico di un primo esame sulla salma. Il conducente del muletto, dipendente di una cooperativa, sarà indagato per omicidio colposo.

Straziante l’arrivo della moglie Antonella e della figlia Nagaya che ha urlato: "Ridatemi mio padre". Cavati lascia anche un altro figlio, Cristiano. Sotto choc i colleghi della vittima che non vogliono parlare: troppo forte il dolore. Luca Cavati era originario di Pescia, dove era nato e dove aveva seguito il percorso delle scuole dell’obbligo, poco più che ventenne si era trasferito prima a Uzzano, poi a Spianate. Una vita trascorsa nel mondo della floricoltura, da qualche anno aveva iniziato a lavorare come operaio. Ancora poco tempo e sarebbe arrivata la tanto agognata pensione.

"Partecipo a questo profondo dolore e sono vicino alla moglie e ai due figli", ha dichiarato il vescovo Fausto Tardelli. "Purtroppo ancora una volta il nostro territorio e la nostra comunità vengono rattristati da questo fatto gravissimo, una morte sul lavoro, una sconfitta sociale che sembra continuare a durare nel nostro Paese. Dobbiamo cambiare. Tutti. Non possiamo rassegnarci all’indifferenza verso gli infortuni". Intanto, per oggi è stata proclamata un’ora di sciopero al termine di ogni turno di lavoro per gli addetti del comparto Cartario e Cartotecnico.

Francesco Storai