Cireglio (Pistoia), 9 marzo 2024 – Il traffico sulla Statale 66 è quello di sempre, il viavai tra un caffè e l’altro dal bar Le Fancille, uno dei presidi della socialità qui a Cireglio, non dà indizio alcuno di vigilie speciali. Ogni poco parte un saluto – "Allora, com’è stamani?" – perché qui, com’è ovvio che succeda in un paese di settecento anime o giù di lì, ci si conosce tutti. Ogni cosa scorre come un giorno qualunque di marzo. Eppure di qui a poco l’abituale tranquillità di Cireglio potrebbe nella più brillante delle ipotesi subire uno scossone e di quelli belli, che alimentano l’orgoglio dell’appartenenza. Dalle parti della chiesa intitolata ai Santi Maria e Pancrazio abita ormai da anni un ciregliese acquisito decisamente sopra le righe, per talento e notorietà. "Sì, sì, Massimo Ceccherini vive da quelle parti con la compagna Elena", ci confermano al bar, indicando di là dalla torre. Di avvistamenti pochi davvero negli ultimi periodi, ma certo pensar d’avere come concittadino un candidato all’Oscar un po’ di curiosità e soddisfazione le suscita.
"Quando è arrivato in paese i primi tempi, e ormai si parla di più di dieci anni fa, è stato una presenza che certamente ha catturato l’attenzione – ci racconta Alessia Pierattini, una delle anime della pro loco di Cireglio –. Girava per i negozi, qualche volta in macelleria, qualche altra all’alimentari. Si prestava a fare a volte fotografie a volte uno scambio di parole. Capitava anche di vederlo a riprendere a scuola le nipoti di Elena, la sua compagna, quando erano più piccole".
"La battuta sempre pronta su qualsiasi argomento, ma anche una certa riservatezza che si vedeva subito – ammette –. Esuberante e divertente sì insomma, ma comunque molto trattenuto per quel che riguarda la sua vita privata. Poi le frequentazioni in paese si son diradate, anche in concomitanza coi progetti che lo hanno visto sempre più preso e impegnato altrove. L’ultima volta che l’ho visto? L’anno scorso, andammo a far funghi insieme. Però si capisce: di funghi pochi, di risate tante".
Il clima da vigilia della Notte degli Oscar è un poì mitigato da questa vita ’ritirata’ tenuta dal comico fiorentino negli ultimi anni, anche se all’inizio, uscita la notizia della candidatura alle statuette con il film "Io capitano" di Matteo Garrone, sui gruppi WhatsApp del paese è partito il tam-tam dei tanti inorgogliti dalla grandiosa possibilità per il compaesano. "Vivo a Cireglio dal 2012 – aggiunge Giuseppe Biondi –, ma sono sincero: non l’ho mai visto. Di lui ho ricordi ben più datati, di quanto esordì col Paci al Maeba, a San Marcello. Se faccio il tifo? Ovviamente, credo che questa strada sia per lui quella giusta. Si vedeva che era un personaggio dalle capacità particolari. D’accordo la comicità, ma era evidente che ci fosse anche altro. E probabilmente con Garrone questo suo aspetto è emerso al meglio. Sarebbe bello davvero che si facesse vivo in paese se vincesse l’Oscar". Del resto, a Cireglio, di successi planetari se ne intendono: qua è cresciuto un certo Kobe Bryant, per dire.