REDAZIONE PISTOIA

Ospedali, arrivano i rinforzi. Per l’emergenza-urgenza ecco tre nuovi professionisti

L’azienda Asl Toscana centro apre a dieci specializzati a titolo di prestazione libero professionale. Due di questi saranno assegnati all’ospedale di Pescia e uno al San Jacopo

Il reparto di Ostetricia dell'ospedale San Jacopo di Pistoia

Pistoia, 25 febbraio 2024 – Arrivano rinforzi per i pronto soccorso del San Jacopo e dell’ospedale di Pescia. Recentemente l’azienda Asl Toscana centro ha deliberato l’assunzione di dieci medici specializzati o in via di specializzazione a titolo di prestazione libero professionale, per i dipartimenti di emergenza urgenza dell’intera area di competenza. Di queste dieci unità due saranno assegnate all’ospedale di Pescia e una al San Jacopo, un’altra unità prenderà servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Empoli mentre i restanti sei professionisti saranno successivamente collocati negli ospedali dove si registrano le maggiori criticità di personale.

Non è un mistero che i dipartimenti di emergenza siano quelli a scontare i maggiori problemi sul fronte medici. In molti, anche a Pistoia, lasciano le corsie dei pronto soccorso per la pressione lavorativa e i turni talvolta massacranti soprattutto nei periodi in cui arrivano i malanni di stagione. L’ultima denuncia sulla situazione difficile del dipartimento di emergenza urgenza pistoiese risale a dicembre. Il sindacato Nursind delle professioni infermieristiche aveva alzato la voce sostenendo che nel reparto regnava un vero e proprio caos.

In quel periodo, aveva spiegato la dirigente Francesca Terzaroli, vi erano giornate in cui erano quasi cinquanta le persone in attesa al pronto soccorso. Anche l’Ordine dei medici di Pistoia ha sollevato più volte la questione dei dipartimenti di emergenza urgenza. Il presidente Beppino Montalti più volte aveva spiegato che "se non vengono dati servizi nel territorio, il pronto soccorso sarà sempre ingolfato".

Non solo, Montalti ha incontrato i direttori dei dipartimenti di emergenza urgenza del territorio e le rappresentanze sindacali dei medici e i colleghi dell’Ordine.

"Il primo dato che è emerso è che attualmente sono quindici i medici in servizio nei pronto soccorso quando ne dovrebbero essere almeno ventiquattro – aveva sottolineato Montalti – C’è di più, alcuni colleghi stanno invecchiando e quindi affrontare i turni più pesanti sta diventando un problema fisico. Ma è l’assenza di risposte nel territorio quelle che portano i dipartimenti di emergenza urgenza ad essere ingolfati. Non solo, c’è anche il taglio di posti letto negli ospedali con il risultato che molti pazienti che non possono essere ricoverati sostano sulle barelle del pronto soccorso e vanno a caricare di nuovo lavoro un reparto che dovrebbe servire a trattare le emergenze".

Michela Monti