Il 2025 rappresenta una ricorrenza decisamente importante per Confindustria in città che ha potuto festeggiare gli ottanta anni di attività, dopo la ripartenza avvenuta sul finire del 1944 e ratificata soltanto nei primi giorni del successivo anno. Per questo motivo, l’attuale associazione degli industriali – che col passare del tempo si è accorpata con Prato e Lucca per dare vita a Confindustria Toscana Nord – ha deciso di organizzare una festa per rimettere insieme le imprese più importanti del territorio e, nello specifico, quelle aziende fondatrici che nonostante siano passati ottant’anni da quei giorni, continuano a operare con successo e si sono affermate anche sui mercati internazionali. Sono i figli o i nipoti di quanti sottoscrissero l’atto fondativo e alla cerimonia, che si è ovviamente svolta nella sede di piazza Garibaldi, erano presenti anche tutti i precedenti presidenti e le rispettive famiglie con annessa consegna di targa ricordo. C’erano, poi, il sindaco Alessandro Tomasi e la presidente della Camera di Commercio di Pistoia e Prato, Dalila Mazzi. Come detto, sul finire del 1944 un gruppo di imprenditori (le aziende che rappresentavano erano Bolognini Imballaggi Industriali, F.lli Polli, Gadar, Hitachi, Kme, Landucci, Mazzei Manufactoring, Mgm, Pastificio Chelucci, Pastificio Palandri, Ricciarelli, Rosi Leopoldo, Spival, Tipografica Pistoiese) ricostituirono l’associazione, nata per la prima volta negli anni Venti, visto che non era rimasto nulla del passato: devastata la sede, in fiamme atti e verbali, distrutti documenti.
"Ci siamo interrogati su quale fosse la giusta chiave di lettura da dare a questa ricorrenza – afferma Marcello Gozzi, direttore di Confindustria Toscana Nord - e ci è sembrato che il taglio storico fosse il più appropriato, per ricostruire quei giorni e anni in cui, con enorme fatica, le imprese stavano cercando di superare la catastrofe del conflitto bellico. Per questo motivo ne abbiamo affidato a Claudio Rosati, storico e profondo conoscitore dell’economia cittadina, una ricostruzione filologica. I nostri soci storici hanno accolto con entusiasmo l’invito e l’impostazione della giornata, con toni sobri e legata alle nostre radici: non è stato facile intercettarli tutti perché c’è chi non vive più in provincia oppure l’attività non esiste più però l’affetto percepito è stato notevole".
Da parte di Rosati, pertanto, è stato descritto il quadro storico dove andava a ricostituirsi l’associazione. "C’erano ancora le macerie dei bombardamenti ai lati delle strade – dice Rosati – quando un gruppo di imprenditori si impegna per costituire la loro associazione di categoria. Quella vicenda ci dà uno spaccato significativo della vita che riprende dopo i lutti e le distruzioni della guerra e della società civile che si riorganizza nelle nuove forme della democrazia. Molti avevano le aziende da ricostruire eppure operarono con coraggio in un contesto difficile". Un intervento sentito quello di Federica Landucci, ultima presidente prima dell’accorpamento, e nella duplice festa anche di rappresentante della propria azienda che, a breve, festeggerà il proprio secolo di attività. "Un riconoscimento nell’anno del nostro centenario – conclude Landucci – e, di questi, ottanta li abbiamo passati qui: siamo un’impresa familiare giunta alla sua quarta generazione affermandosi come azienda leader che esporta i prodotti in tutto il mondo senza mai spostarsi dalla città in cui è nata e anche grazie alla sapienza delle maestranze, principalmente pistoiesi".
Saverio Melegari