Ottocentomila euro per il bacino del Falchereto

Il Comune di Quarrata ha approvato un progetto di fattibilità tecnico-economica per un'operazione da 800mila euro che prevede la realizzazione di un bacino di laminazione e interventi di manutenzione e adeguamento arginale per mitigare il rischio idraulico.

Un’operazione da 800mila euro che porterà alla realizzazione di un bacino di laminazione a servizio del Fosso Falchereto e alla riapertura dei tratti tombati. Questo l’intervento per il quale è stato approvato nei giorni scorsi il progetto di fattibilità tecnico-economica, in linea tecnica, chiudendo sotto questo aspetto un iter iniziato con la convenzione stipulata fra il Comune e la Regione nel 2022 per la messa in sicurezza dell’area. A differenza di quanto ipotizzato in passato (già nel 2001 venne redatto un piano per mettere in sicurezza la zona), in questo nuovo piano di adeguamento non si prevedono attività di escavazione nell’area di proprietà della Regione Toscana per aumentarne la volumetria di invaso, ma si agisce esclusivamente sulle dimensioni della "bocca tarata" per far transitare verso valle una portata compatibile con le sezioni presenti.

Due ulteriori interventi verranno inoltre realizzati nel tratto di valle: lavori di manutenzione a carico del tratto tombato (per aumentarne la manutenibilità), e un lavoro modesto di adeguamento arginale (in corrispondenza del depuratore) in modo da uniformare le quote in destra e sinistra idraulica.

Le operazioni indicate nel documento prevedono una riduzione delle dimensioni della bocca tarata esistente e una modifica della soprastante gaveta di sicurezza, in modo da ridurre la portata uscente dalla cassa in linea ed evitare esondazioni all’ingresso del tratto tombato a valle. Dagli studi idraulici del piano operativo risulta infatti che le criticità maggiori del Fosso Falchereto sono localizzate principalmente a monte del tratto coperto (in prossimità del ponte di via Sturzo) e nel tratto terminale alla confluenza con il torrente Stella.

Per quel che riguarda invece gli altri tratti tombati, il progetto propone cinque modalità di intervento che vanno dalla totale demolizione della copertura in cemento alla parziale sostituzione della stessa con griglie prefabbricate. Una tematica particolarmente sentita a Quarrata, specialmente dopo l’alluvione dello scorso 2 novembre.

Anche Legambiente aveva più volte posto l’accento sulla questione, con i volontari del presidente Daniele Manetti che qualche giorno fa avevano presentato una "nuova carta geografica dei torrenti che attraversano Quarrata", che diventerà interattiva per segnalare eventuali criticità.

"Un’opera che va nella direzione della mitigazione del rischio idraulico – ha commentato il sindaco Gabriele Romiti – un tema fondamentale, ancor di più alla luce degli avvenimenti dello scorso novembre".

Giovanni Fiorentino