Tanti auguri a Paride Milianti che domani colleziona la novantesima primavera, essendo nato al Pianaccio, nei dintorni de Le Regine, il 21 agosto del 1934. Di lui si dice che la prima gara l’abbia disputata a 16 anni, ma con ogni probabilità è nato già con gli sci ai piedi. Dopo averne indossato un paio, regalati dal nonno, di legno e senza lamine, (pare che a insegnargli la pratica dello sci sia stato un principe conosciuto sulle piste quando aveva cinque anni), si avvia a prendere il posto che merita nella leggenda del mondo della neve, posto che raggiunge dopo Zeno Colò e Celina Seghi, nati entrambi 14 anni prima, dando a L’Abetone una continuità di successi straordinaria. Nel suo palmares c’è la 3-Tre vinta nel 1962 a Madonna di Campiglio, vittoria che solo quattro italiani, compreso lui, sono riusciti ad aggiudicarsi. Poi tre olimpiadi: Cortina 1956, Squaw Valley 1960 (dove arriva quarto con il suo massimo risultato olimpico), Innsbruck 1966, partecipa anche ai mondiali di Aare nel 1954, Badestein 1958 e Chamonix 1962. Nel 1966 diventa allenatore della "Valanga azzurra", mettendo in pista Piero Gros, Paolo De Chiesa, Tino Pietrogiovanna, Herbert Plank e Fausto Radici. Una carriera straordinaria che Paride, uomo schivo come si addice a un montanaro vero, ha vissuto senza tanti fronzoli, testimone orgoglioso dei luoghi dov’è nato e che ancora gli dedicano amore e grande stima. Uomo di poche parole ma di valori estremamente solidi, ha smesso di sciare da pochi anni. La festa di compleanno sarà privata, ma il Comune di Abetone Cutigliano ha deciso di abbracciarlo idealmente attraverso le nostre pagine: "Vogliamo che Paride senta vicino il nostro affetto – fa sapere il vicesindaco Viola Mazzolini –, facendogli giungere un caldissimo augurio e un ringraziamento per aver portato nel mondo l’immagine dell’Abetone e della Montagna tutta".
Andrea Nannini