Arrivano puntalmente le prime reazioni alla notizia del trasferimento delle opere di Marino Marini da Pistoia e Firenze. E se l’Amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Tomasi al momento non si è espressa, dall’opposizione arrivano tuoni e fulmini dal Partito Democratico: "Sta andando esattamente come tutti avevamo temuto e previsto ormai tre anni fa, quando questa storia è cominciata – spiegano i dem –. La fondazione Marino Marini, dunque, sposterà già a ottobre le prime opere del Maestro a Firenze, adducendo motivi di sicurezza e manutenzione.
Inutile dire che, a questo punto delle cose, l’inerzia dell’Amministrazione di Pistoia diventa complicità.
Complimenti al sindaco Tomasi e all’assessora Menichelli – attaccano – per essere la Giunta che ha lasciato chiudere il Museo e che ha permesso che, contro ogni volontà dello stesso Marino Marini, le opere venissero strappate a Pistoia con una facilità quasi imbarazzante.
Infatti l’ultimo colpo di grazia è stato dato proprio da Tomasi e Menichelli con il loro annuncio di voler spostare a San Lorenzo: si è reciso così il vincolo pertinenziale con il Palazzo del Tau, unico legame formale che teneva quelle opere saldamente in braccio alla nostra città, alla città di Marino e Marina. San Lorenzo che, peraltro – precisa il Pd –,
è nel frattempo diventato un progetto a rischio grazie ai tagli sul Pnrr voluti dal governo Meloni. Un vero capolavoro di una destra totalmente incapace e disinteressata alla cultura. Pochi giorni fa, lo stesso Tomasi, accusava il rresidente della Regione Giani di non avere strategie e di essere incapace di scegliere per il bene dei toscani – ricorda il Partito Democratico nella conclusione al vetriolo della nota – . A dirlo, un sindaco che ambisce ad essere il nuovo governatore della Toscana e che in sette anni di governo della città non è riuscito a mettere in campo un’azione credibile e solida per salvaguardare una delle più prestigiose figure di Pistoia".
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