Tutto da rifare: la pediatra se ne va e non la sostituisce nessuno. Sono passati due anni e mezzo finalmente sereni dal 1 marzo 2021, quando la dottoressa Leila Capuzzo prese servizio sulle nostre montagne, ma ha deciso di tornare alla Valdinievole e dal primo ottobre siamo di nuovo alla casella di partenza. Una storia lunga, difficile e dolorosa per le famiglie che si riassume partendo dall’intervento di Striscia la notizia del 21 ottobre 2020 e quindi incontri della Consulta dai dubbi risultati, richiesta dell’applicazione del decreto Balduzzi, approvato nel 2012, ma mai applicato. Alla fine di ottobre del 2021 cinque dei pediatri che avevano partecipato al bando, si erano resi disponibili a fare servizio in Montagna, ma l’ambulatorio c’era un solo giorno alla settimana. A ottobre 2021 l’allora direttore della Società della salute, Daniele Mannelli, spiegò che, essendo stati unificati gli ambiti di Piana e Montagna, i pediatri potevano scegliere liberamente dove esercitare, scelta rivelatasi poi inefficace. A febbraio Mannelli annunciò che la pediatra sarebbe stata la dottoressa Leila Capuzzo con 5 giorni di ambulatorio a settimana e servizio assicurato per tre anni. Ma non è andata così. Mercoledì una delegazione di genitori del movimento "Una Montagna di Bambini", composta da Carlotta Guerrini, Sara Venturi e Simone Ferrari, insieme al consigliere regionale Alessandro Capecchi, sono tornati a sedersi al tavolo della Società della Salute, questa volta con la direttrice Silvia Mantero e Martina Donzelli per la Rete sanitaria territoriale dei pediatri di famiglia e specialisti ambulatoriali. Le due dirigenti hanno presentato una situazione complessa. "La dottoressa Capuzzo, pediatra attualmente in servizio – si legge nel resoconto di Guerrini, Venturi e Ferrari – non ha comunicato tempestivamente la sua intenzione di lasciare l’incarico, rendendo impossibile la procedura per coprire le aree carenti. La SdS Pistoiese ha rapidamente pubblicato un primo bando, che non ha ricevuto alcuna candidatura. Poi è stato indetto un secondo bando, con scadenza imminente che sembra destinato a rimanere senza partecipanti. Da oggi la SdS incontrerà i rappresentanti sindacali per annunciare l’intenzione di pubblicare un avviso per un’attività territoriale programmata, aperta a tutti i pediatri (liberi professionisti, dipendenti e specializzandi), per garantire la presenza di uno o due ambulatori pediatrici sulla Montagna. Il bando prevede un compenso di 60 euro l’ora (il doppio rispetto al 2021) e il rimborso chilometrico per i viaggi. Ma questa misura non dovrebbe essere considerata una soluzione definitiva, poiché non sarebbe in grado di assicurare un servizio completo e continuativo. È fondamentale sottolineare che un ambulatorio pediatrico di questo tipo non può sostituire il pediatra di libera scelta. E’ una soluzione temporanea e limitata, che può fornire solo un supporto parziale alle famiglie. Nella ricerca di ulteriori soluzioni è stata avanzata anche l’ipotesi di separare nuovamente l’area distretto della Montagna da quella cittadina, per ottenere, almeno formalmente, una maggiore autonomia territoriale".
Andrea Nannini