
Un momento della cerimonia di ieri mattina in piazza Risorgimento a Quarrata
Cerimonia per l’80° anniversario della Liberazione in piazza Risorgimento, organizzata dal Comune di Quarrata in collaborazione con L’Anpi sezione Quarrata e associazione "Amici Casa di Zela". Iniziata con le note dell’inno di Mameli, suonato dalla Filarmonica Giuseppe Verdi, e l’alzabandiera a cura dell’associazione Nazionale Alpini di Quarrata, la ricorrenza è stata commemorata alla presenza dei rappresentanti di autorità civili e militari, associazioni del territorio, associazioni partigiane, combattenti e reduci. Il sindaco Gabriele Romiti ha deposto una corona di alloro di fronte al monumento di Agenore Fabbri intitolato "Alla pace in memoria dei caduti per la libertà di tutte le guerre".
"La Resistenza è un patrimonio morale e civile che ancora oggi deve guidarci e stimolarci – ha detto Romiti all’apertura della cerimonia –. Oggi Resistenza significa difendere i valori nati da quella lotta: libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto delle differenze. Significa, come diceva il nostro amato papa Francesco, restare umani, soprattutto di fronte al ritorno delle guerre e dello sterminio dei civili. Ottant’anni dopo, quei valori sono ancora il cuore della nostra Costituzione, scritta anche con il sangue dei partigiani e di tutti quelli che scelsero di stare dalla parte giusta della storia. Oggi più che mai – ha sottolineato Romiti – è nostro compito rinnovare questo impegno. Perché è Resistenza anche costruire una Quarrata più giusta, più solidale, più aperta".
Il sindaco ha ringraziato tutte le associazioni del territorio, che si impegnano per il bene della comunità. Alla cerimonia sono intervenuti poi Pier Giorgio Pacini, presidente dell’Anpi sezione Quarrata, Mario Polletti, figlio di Modesta Rossi, partigiana Medaglia d’oro al Valore Militare alla memoria, Fabrizio Ricotti nipote di padre Cipriano Ricotti, nato a Vignole nel 1916 e riconosciuto "Giusto fra le Nazioni".
"Il 25 Aprile non deve essere solo una manifestazione alla memoria di chi ha combattuto ed è morto per sconfiggere la tirannide e conquistare la libertà – ha detto Pacini –. Deve essere un impegno morale e politico che riaffermi i valori della Costituzione. La libertà ha bisogno di vigilanza, la democrazia è fragile e va sempre riaffermata".
Un brano dalle memorie di padre Ricotti è stato poi letto dal nipote Fabrizio, riportando un episodio che accadde a Firenze, ai tempi in cui anche Giorgio La Pira (futuro padre costituente) venne perseguitato e dove il frate domenicano era padre superiore nel convento di San Marco. Come ha raccontato Fabrizio Ricotti, un giorno un gruppo di giovani fascisti che erano ormai al corrente dell’impegno del frate nel cercare di salvare gli ebrei lo fermarono minacciandolo. "Sappiamo quello che stai facendo e uno di questi giorni daremo fuoco al convento" dissero all’allora ancora giovane frate, che però non si fece intimidire, ma proseguì nell’aiutare gli ebrei.
Dopo che l’assessore del Comune di Quarrata Annamaria Turetti ha letto dei brani da "La Resistenza delle donne" , di Benedetta Tobagi, il consigliere comunale Antonio Guidotti, ha letto una lettera del partigiano Domenico "Mimmo" Lombardo scritta poco prima di essere fucilato dai tedeschi nell’agosto 1944 al "boscone" tra Valenzatico e Campiglio. Una testimonianza tramandata a voce, che Guidotti ha raccolto grazie a Ilio Gori, Fiorenzo Gori e Silvana Guidotti.
Daniela Gori