
La situazione strutturale dell’ex convento è delicata: sono iniziate alcune lavorazioni, ma il progetto definitivo ancora non c’è
La tempistica per la realizzazione dei lavori nell’ex convento di San Lorenzo procede secondo il cronoprogramma ma è stata chiesta al Ministero una proroga. Non più tardi di domenica, proprio dalle colonne de "La Nazione", avevamo fatto il punto della situazione sul cantiere più impattante per la città fra quelli finanziati dal Pnrr che riguarda tutto il quartiere di San Lorenzo. Fra opere già di fatto concluse ed altre in dirittura d’arrivo, il problema maggiore è relativo alla cosiddetta "Unità 3" che riguarda la struttura religiosa di San Lorenzo, fino a pochi mesi fa infestata da alberi e ogni tipo di degrado. Su questo punto, e non solo, si è sviluppata un’interpellanza presentata dal gruppo "Pistoia Ecologista e Progressista" durante l’ultimo consiglio comunale alla quale ha risposto l’assessore all’urbanistica, Leonardo Cialdi, rifacendo il punto della situazione sullo stato dell’arte e soffermandosi, poi, su questa criticità.
"Per Sant’Ansano la conclusione dei lavori è prevista per il prossimo giugno - afferma il componente della giunta Tomasi – mentre per San Lorenzo rimaniamo fedeli a giugno 2026, scadenza naturale del Pnrr. Va detto che un’area dello stesso, però, è stata liberata dagli alberi e presenta grossissimi problemi strutturali: continuamente la Soprintendenza individua nuovi spazi da valorizzare e, di conseguenza, ulteriori prescrizioni da rispettare. Di questo passo, perciò, quell’intervento potrebbe non rispettare i termini ma è stata chiesa una proroga al Ministero che, mi dice la dirigente, dovrebbe essere accettata perché, complessivamente, alcuni interventi potevano uscire dalla linea di finanziamento. C’è un bando statale da 10 milioni di euro a disposizione dei Comuni che hanno preso fondi dal Pnrr che si ritrovano in situazioni del genere e noi ci andremo a mettere sopra l’attenzione".
In chiusura, anche un appunto sugli scenari futuri e la scelta di portare lì spazi museali, come si era ipotizzato, relativi a Marino Marini. "E’ ciò che era stato detto per San Lorenzo – conclude l’assessore Cialdi – ma, oggi, con un nuovo Cda e nuove dinamiche nella Fondazione, non sembra essere più un’esigenza: è un dono che la città si fa per un’area museale nuova: in futuro sarà deciso quali opere potrà ospitare".
S.M.