REDAZIONE PISTOIA

Persone scomparse. Spinta alle indagini. Corpi non identificati. Nuovi strumenti

Un protocollo d’intesa sottoscritto dalla Prefetture nei giorni scorsi. Disciplina le diverse azioni da intraprendere da parte delle autorità.

Persone scomparse. Spinta alle indagini. Corpi non identificati. Nuovi strumenti

Un protocollo d’intesa sottoscritto dalla Prefetture nei giorni scorsi. Disciplina le diverse azioni da intraprendere da parte delle autorità.

Un protocollo d’intesa che introduce novità importanti in materia di cadaveri e resti umani non identificati. Un passaggio formale rilevante anche per quelle che sono le indagini che riguardano le persone scomparse. a sottoscrizione si è tenuta alla presenza del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Prefetto Maria Luisa Pellizzari, del Prefetto di Firenze, Francesca Ferrandino, dell’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini, del Prorettore dell’Università d di Firenze, Giovanni Tarli Barbieri, del procuratore generale presso la Corte di d’appello, Ettore Squillace Greco, di un rappresentante di Anci Toscana, Giampiero Fossi, dei Prefetti delle varie province, fra i quali quello di Pistoia, Licia Donatella Messina (nella foto) . ll protocollo e il relativo disciplinare operativo mirano a rafforzare ed ampliare – spiega una nota – il circuito informativo tra i vari attori interessati dalla gestione del fenomeno, alla luce delle significative ricadute sociali e implicazioni etico-giuridiche.

In tal senso, la pianificazione prevede precise indicazioni per ciascuna ipotesi di ritrovamento di cadaveri e resti umani senza nome o decesso in ospedale di persone non identificate, così disciplinando le diverse azioni da intraprendere, nell’ambito delle rispettive competenze, dalle Prefetture, dall’autorità giudiziaria, dalle forze di polizia, dai rappresentanti degli enti locali e dalle aziende sanitarie. La condivisione di procedure operative standardizzate permetteranno di garantire la raccolta dei dati relativi ai cosiddetti "identificatori primari" (ad esempio, impronte digitali, campioni per il Dna e dati odontoiatrici) necessari ai fini di una comparazione con i dati ante mortem di soggetti scomparsi, nonché a assicurare il corretto espletamento di attività utili a consentire la compilazione di una scheda post mortem (per esempio, esami esterni, autopsie, radiografie, esami antropologici e odontologici forensi, diagnosi di causa ed epoca della morte, prelievo di campioni biologici e relativa custodia), per favorire il matching con i dati sulle persone scomparse.