
Un uomo al lavoro in un vivaio
Pistoia, 6 marzo 2025 – Pesticidi e contaminazione delle acque nei territori con vivai. Riparte il progetto dell’Asl Toscana centro, dopo lo stop a causa della pandemia, che servirà a monitorare la salute dei cittadini che vivono nelle zone interessate. Lo spiega una recente delibera dell’Asl Toscana centro che investirà 100 mila euro per svolgere un’indagine epidemiologica tra i residenti in quartieri in cui sono presenti attività vivaistiche.
“Il Centro di Riferimento Regionale Prevenzione, Igiene e Sicurezza nel Florovivaismo dell’Asl Toscana Centro fin dal 2005 ha svolto indagini sull’uso dei pesticidi e sulla sicurezza degli addetti in un campione di Aziende del settore - spiega il direttore generale Valerio Mari nel documento - i risultati delle misurazioni di Arpat sulla presenza di residui di fitosanitari nelle acque superficiali dell’area pistoiese, insieme alla preoccupazione di cittadini e loro amministratori per la possibile esposizione per via aerea di chi vive nelle vicinanze dei vivai, impongono adesso di estendere l’analisi epidemiologica anche alla popolazione residente nelle aree vivaistiche”.
È stato così autorizzato il “Progetto Vivai e Salute - Popolazione Generale” - di durata triennale, proposto dal Direttore dell’unità funzionale Epidemiologia in Staff al Dipartimento di Prevenzione, dottor Francesco Cipriani che intende valutare l’impatto ambientale dell’attività vivaistica nelle aree intorno alle Aziende vivaistiche e l’impatto sanitario nei residenti delle stesse zone; È previsto l’impegno economico finanziario per l’Azienda Usl Toscana Centro di 100mila euro finanziamento triennale. Nel dettaglio è previsto un investimento di 65mila euro per l’assunzione di personale esperto in statistica ed epidemiologia , 30mila euro saranno invece destinati alle analisi e il monitoraggio della presenza di pesticidi nell’aria, 5mila, infine per eventi dedicati alla comunicazione dei risultati.
Ma come avverrà nel dettaglio il monitoraggio dell’Asl? L’attività si concentrerà “su una valutazione dei residui di fitosanitari su un campione rappresentativo di prodotti ortofrutticoli in base alla stagionalità produttiva e dell’impiego dei fitosanitari, nei terreni vicini ai vivai, previo consenso informato ed autorizzazione del Comitato Etico. Con metodi di raccolta, conservazione ed analisi standard, il laboratorio di sanità pubblica di Firenze effettua i dosaggi dei principali principi attivi fitosanitari”.
Si passa poi alle acque, con una rivalutazione dell’Arpat e aria con il monitoraggio dei residui di pesticidi. L’obiettivo - in conclusione - è la “valutazione del rischio di malattie, decesso o problemi sanitari dei residenti rispetto alla distanza delle abitazioni dai vivai e/o ai livelli di esposizione ai prodotti fitosanitari. Per il calcolo della morbosità saranno utilizzati i dati individuali degli archivi sanitari dell’Asl e quelli forniti da Ars, Ispro e dalla Fondazione Monasterio per il periodo storico disponibile. Il livello di dettaglio delle patologie per le quali è condotta l’analisi statistica è definito in base alla numerosità dei casi osservati e tale, comunque, da consentire stime del rischio affidabili”.
Michela Monti