GIACOMO BINI
Cronaca

Pfas nell’acqua potabile. Commissione ambiente chiesta dall’opposizione

La presenza delle sostanze inquinanti era emersa dal report di Greenpeace. Montale risulta al terzo posto in Toscana. Riunione il 25 febbraio al Nerucci . .

Greta Cavaciocchi, del gruppo di centrodestra «Noi per Montale» e Sandro Nincheri, capogruppo della lista civica «Montale rinasce», hanno chiesto. la riunione della commissione consiliare ambiente

Greta Cavaciocchi, del gruppo di centrodestra «Noi per Montale» e Sandro Nincheri, capogruppo della lista civica «Montale rinasce», hanno chiesto. la riunione della commissione consiliare ambiente

L’inquinamento dell’acqua potabile da Pfas, denunciato da un report di Greenpeace che indica Montale come il terzo comune in Toscana per presenza di sostanze inquinanti, sarà oggetto di una riunione della commissione consiliare ambiente che si terrà il 25 febbraio alle ore 16 al Centro Nerucci. La riunione della commissione è stata richiesta dai consiglieri di opposizione Sandro Nincheri, capogruppo della lista civica Montale Rinasce, e Greta Cavaciocchi del gruppo di centrodestra "Noi per Montale". Al primo punto all’ordine del giorno c’è un richiamo agli impegni presi dall’amministrazione comunale in una mozione sugli inquinanti Pfas proposta a ottobre da Montale Rinasce e approvata dal consiglio comunale. La mozione impegnava il sindaco e la giunta in primo luogo "alla quantificazione della somma di Pfas nell’acqua destinata al consumo umano nel nostro Comune, di cui all’allegato III, parte B, punto 3 della direttiva europea 2184/2020" e in secondo luogo ad attuare "l’analisi dell’acqua potabile, o dell’acqua in bottiglia, erogata nelle scuole pubbliche presenti nel Comune". Questi impegni derivavano da una serie di premesse poste da Montale Rinasce e fatte proprie con il voto dal consiglio comunale in cui si ricordava cosa sono i Pfas, vale a dire "un ampio gruppo di oltre 10 mila molecole di sintesi, non presenti in natura e prodotte solo dalle attività umane, utilizzate in numerosi processi industriali e per la realizzazione di diversi prodotti di uso comune. Sono definiti “inquinanti eterni“ per la loro stabilità chimica, impossibile da degradare. Hanno effetti nocivi su fegato e tiroide, provocano obesità, infertilità e cancro".

La mozione ricordava inoltre che "in Italia manca una legge nazionale che limiti o meglio vieti la presenza di Pfas nelle acque potabili. Solo dal gennaio 2026 entrerà in vigore la direttiva comunitaria 2184/2020 che limita a 100 ng/l (nanogrammi per litro), la somma di 24 molecole appartenenti all’ampio gruppo delle sostanze poli e perfluoroalchiliche (Pfas), mentre in Danimarca la concentrazione di sicurezza è fissata a 2 ng/l, in Svezia e nella regione belga delle Fiandre il valore raccomandato è di 4 ng/l e negli Stati Uniti è stata fissata a 4 ng/l per Pfoa e Pfos". Il secondo punto all’ordine del giorno sono le notizie di stampa sul report di Greenpeace secondo cui tra i 28 comuni oggetto di rilevazione in Toscana il comune di Montale risulta al terzo posto con un indice di Pfas di 18,8, superiore di poco a Prato che segue al quarto posto con 16,6, mentre Agliana e Pistoia sono rispettivamente in 14esima e 15esima posizione. Firenze è 21esima e Pisa 22esima. Secondo il report stanno peggio di Montale solo Arezzo e Lucca.

Giacomo Bini