La sosta del campionato non inganni: in casa Pistoia Basket 2000 sono giorni di grande fermento. Non soltanto in chiave mercato (è arrivato Smith, se n’è andato Brajkovic e presto potrebbero seguirlo – direzione A2 – Childs e Forrest), ma anche e soprattutto lontano dal parquet, sul fronte societario. È infatti notizia di ieri che, in occasione dell’ultima assemblea del Consiglio di Amministrazione del club, è stato ratificato l’ingresso di un quinto consigliere. Il nome è noto: si tratta di Steven Raso, uno dei tre investitori che ha affiancato Ron Rowan nell’acquisizione della società e, appunto, socio della East Cost Sports Group Italia (gli altri due sono Mark Czachowski e Greg McDonald, ndr). "Raso – si legge nella nota diffusa dalla società – fin dalla firma del ’closing’ per il passaggio di proprietà della società è al fianco del presidente Rowan, che conosce da tempo". Raso andrà ad affiancare, come consigliere, il connazionale Joe David e Dario Baldassarri, in ’quota’ Estra, mentre il vice-presidente resterà Massimo Capecchi. Cosa cambia? Semplicemente, da adesso, la maggioranza del Cda è a ’stelle e strisce’, mentre la componente italiana nel giro di poche settimane è diventata numericamente minoritaria all’interno dell’organo di governo del club biancorosso.
"Da parte mia non posso che ringraziare chi mi ha voluto all’interno del consiglio d’amministrazione del club – afferma Steven Raso, 57 anni, che vanta interessi nel settore alberghiero a Miami e che, come ebbe modo di dichiarare nei mesi scorsi, vorrebbe accrescere il proprio business anche in Italia – per me è un onore far parte di una famiglia straordinaria come questa. Posso solo dire che mi impegnerò al 100% per aiutare su qualsiasi cosa mi venga chiesta e creare un club vincente per rendere i nostri tifosi orgogliosi di far parte di questa realtà. Il mio lavoro – conclude – sarà 24 ore su 24, 365 giorni all’anno".
Un lavoro, quello della nuova proprietà statunitense, portato avanti a più livelli, anche fuori dai confini cittadini. Tant’è che nella mattinata di ieri Rowan e Raso si trovavano a Firenze, precisamente al Mandela Forum, per effettuare un sopralluogo nella struttura. Una notizia, questa, destinata inevitabilmente a mettere la piazza biancorossa in subbuglio, perché il fatto che la squadra possa in qualche misura ’trasferirsi’ altrove è uno degli incubi ricorrenti nella testa della maggioranza dei tifosi pistoiesi. La società, contattata in merito, ha tuttavia offerto una spiegazione di altro genere: "Il sopralluogo è stato fatto per conto di una agenzia americana per valutare la possibilità di realizzare concerti o eventi al Mandela Forum di Firenze – ha dichiarato Ron Rowan –: contestualmente, però, stiamo lavorando per portare anche a Pistoia, nel febbraio del prossimo anno, un importante concerto".
Insomma, ci sarebbe anche il mondo musicale nella composita sfera degli interessi degli imprenditori americani a capo del Pistoia Basket 2000. E per quanto riguarda il ’core business’ dell’Estra? Dalla società smentiscono interlocuzioni ’fiorentine’ legate alla pallacanestro giocata, mentre secondo altre fonti si sarebbe parlato anche della possibilità – in un prossimo futuro – che la squadra biancorossa possa giocare qualche partita nel capoluogo toscano. Pur con tutte le difficoltà del caso, legate alla fitta programmazione extra-sportiva del più importante impianto indoor di Firenze. In tal senso, sempre secondo i beninformati, ci sarebbero state anche delle interlocuzioni a livello istituzionale, in particolare con il Comune di Firenze. "Fino ad oggi abbiamo parlato soltanto con la Regione Toscana – sono invece le parole di Rowan – grazie a due distinti incontri avuti con il presidente Eugenio Giani". Quel che è certo è che, a più riprese, la dirigenza (leggasi il direttore generale Ettore Saracca e il già citato vice presidente Capecchi) ha ribadito che "il progetto statunitense è Pistoia-centrico" e che "L’obiettivo è aumentare la capienza del PalaCarrara" in un progetto su ampio raggio che potrebbe coinvolgere anche "altre strutture nell’area del palazzetto di via Fermi".