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Pistoia Blues Festival, l’attesa. Dai finanziamenti governativi passa la nuova organizzazione

Si aspetta l’assegnazione del contributo statale (250mila euro) deciso da una legge del maggio scorso. Con maggiore possibilità di spesa, Tafuro già al lavoro con gli ingaggi: a gennaio altri due annunci.

Pistoia Blues Festival, i primi nomi: il 10 luglio 2025 sarà. Gianna Nannini a riempire piazza Duomo di sonorità rock

Pistoia Blues Festival, i primi nomi: il 10 luglio 2025 sarà. Gianna Nannini a riempire piazza Duomo di sonorità rock

PISTOIA Due nomi annunciati, altri due che arriveranno in gennaio a definire un Pistoia Blues 2025 nella formula (e nelle possibilità) sostanzialmente fotocopia a quello dello scorso anno. Fine di un anno e guardare all’estate della musica all’aperto è d’obbligo, con l’inaugurazione come da copione del "fanta-nomi" a caccia di quello che possa definirsi superospite del festival pistoiese di punta.

Al momento solo due certezze: la prima, il 13 di luglio con Gianna Nannini a riempire piazza Duomo di sonorità rock, la seconda, il 10 luglio con i Blackberry Smoke, anche qui sound rock ma venato di blues (biglietti già in vendita per entrambe le serate). Nel mezzo tutta una serie di altre date da assegnare – probabilmente l’intera settimana, che inizia il giorno 7 luglio – sulle quali ancora niente si sa, se non che due di queste dovrebbero essere annunciate a gennaio, una con ospite internazionale, l’altra con ospite italiano.

Poco si sa al momento anche di un altro aspetto riguardante il festival pistoiese, cioè quello che fa riferimento all’assegnazione del contributo statale (250mila euro) deciso dalla legge n.79 del 2024 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 maggio di quest’anno, risultato di un iter legislativo promosso dall’allora senatore FdI Patrizio La Pietra (oggi sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali) volto a riconoscere un’erogazione annuale fissa al nostro Blues ritenuto "manifestazione d’interesse nazionale".

Erogazione che secondo quello che si legge sui canali istituzionali ufficiali riguarderà anche l’edizione il 2024 – rendicontata e inviata all’attenzione del Ministero, secondo quanto si apprende dal Comune -, ma che ancora non si è concretizzata in entrata finanziaria. Da quel contributo dipende una buona parte della fisionomia della rassegna diretta praticamente da sempre dai fratelli Tafuro dell’associazione Blues In. Due le questioni che ballano. La prima quella della gestione, attorno alla quale il Comune di Pistoia invocando la trasparenza negli ultimi anni ha annunciato la volontà di produrre un bando apposito.

La seconda quella relativa alla programmazione. Perché più soldi, com’è ovvio, significa più possibilità di spesa e quindi livello più alto degli ospiti, nonché pianificazione pluriannuale, perché di Pistoia Blues si parli non solo limitatamente al mese di luglio ma perché quell’aria la si possa respirare tutto l’anno. Magari, come ipotizzava all’inizio di questo iter legislativo il sindaco Alessandro Tomasi, in un luogo che possa diventare Museo del Pistoia Blues.

Facile e automatico intanto per molti, come accade ormai ogni anno, è il paragone con il vicino Lucca Summer Festival. Da ottobre a oggi sono già otto-nove i super nomi sciorinati da Mimmo D’Alessandro e i suoi. Nessuna competizione in corso, ma, sottolineano in molti, sarebbe bello che anche Pistoia potesse cominciare a ruggire.

linda meoni