Pistoia, 16 dicembre 2016 - Sondaggi…questi sconosciuti! A far luce sui limiti e le potenzialità di questo strumento di ricerca e di indagine così centrale e complesso nella vita politica e non solo, ci pensa l’istituto di ricerca pistoiese Poiein Lab durante l’open day “Sapere per scegliere, conoscere per fare", in programma oggi (16 dicembre) a partire dalle 17.30 al Circolo “Le Fornaci” (via Fornacione 52). Una giornata eterogenea e fitta di appuntamenti in cui saranno presentati i risultati di un anno di lavoro e anticipate le attività del 2017. Il tutto circondato da un percorso espositivo dal titolo ''Research snapshots: Il quartiere delle Fornaci e dintorni” a cura dell’artista Paolo Beneforti, di Filippo Basetti, fotografo e di Costanza Gasparo, giovane ricercatrice.
La giornata inizia con l’incontro con Sandro Landucci, docente di Metodologia dell’Università di Firenze, e Francesco Maggina, statistico e si conclude con il concerto dei Six in the Barrel di Raffaello Spiti. Alle 21 sarà presentata “Cambio.Rivista sulle Trasformazioni Sociali”, una delle più importanti realtà editoriali accademiche italiane e europee del panorama sociologico internazionale.
“È il primo appuntamento annuale - esordisce al telefono Filippo Buccarelli, Presidente e AD di PoieinLab e Docente e Ricercatore in Sociologia - una giornata in cui PoieinLab incontra il territorio che studia e lo fa con la molteplicità dei linguaggi dell’agire sociale: quello rigoroso della scienza, quello trasfigurato dell’arte visiva, quello emotivo e diretto della musica. Perché, per capire la società, devi saperne ascoltare tutti i suoni”.
Brexit, Trump, le politiche in Austria, i sondaggi sono davvero affidabili?
'I sondaggi eseguiti con rigore metodologico e scientifico, ovvero quelli che prevedono un campionamento casuale sulla base di una popolazione di riferimento conosciuta, sono uno degli strumenti più precisi ed affidabili di previsione del comportamento delle persone. Oggi per difficoltà di tipo tecnico e culturale, questo tipo di approssimazione non è praticamente possibile. Quelli che vengono spacciati come sondaggi in tv, sostituiscono al rigore scientifico un pot-pourri metodologico che rileva le probabilità di comportamento. Niente di affidabile in termini percentuale, ma costa nettamente meno alla committenza'.
Cosa emerge dalle vostre ricerche sul territorio pistoiese?
'Abbiamo fatto un percorso insieme al centro studi Espaces G. La Pira attraverso incontri seminariali organizzati con rappresentati delle istituzioni e delle organizzazioni sul rapporto con l’altro da sé. Esponiamo qui per la prima volta le pubblicazioni da cui emerge che Pistoia è una città accogliente nei confronti della diversità ma al contempo ha la necessità di conoscere il diverso sia esso immigrato, transgender o omossessuale. Insomma Pistoia è una città curiosa, con un tessuto sociale molto attivo ma contemporaneamente impaurito'.
Quali ricerche presenterete nel corso dell’anno di Pistoia Capitale della Cultura?
'Possiamo indicare alcune tendenze che derivano da una ricerca ancora in corso e commissionata della Fondazione Caript sul tema della cultura universitaria del territorio pistoiese che verrà presentata ufficialmente ad inizio 2017 sui laureati dal 2003 ad oggi. Pistoia ha un più basso tasso di passaggio all’università rispetto alla media nazionale e che presenta tassi di ritardo nel conseguimento della laurea triennale e quinquennale. Insomma la città sembra avere una propensione per le materie tecnico-scientifiche e una vocazione più professionalizzante che universitaria'.