Pistoia e Toscana, destini incrociati. Candidatura e reazioni a catena ’Reggenza’ fino al post-Tomasi

La probabile discesa in campo del primo cittadino per la guida della Toscana avrà delle ripercussioni. Dopo la campagna elettorale ’traghettamento’ del vicesindaco fino a nuove elezioni. I primi nomi in ballo.

Pistoia e Toscana, destini incrociati. Candidatura e reazioni a catena ’Reggenza’ fino al post-Tomasi

Alessandro Tomasi potrebbe sfidare Eugenio Giani alle prossime elezioni per la Regione Toscana

L’inclinazione, al momento, è minima, quasi impercettibile. Ma la teoria del piano inclinato non fa sconti: la pallina ha già iniziato a rotolare. E non si fermerà. Tradotto in politica, la sempre più probabile candidatura di Alessandro Tomasi alle prossime elezioni regionali ha dato il via a tutta una serie di reazioni a catena che riguardano la città di Pistoia. Le certezze sono poche e ad offrirle è la legge: in caso di elezione di Tomasi in Regione Toscana, sia come Governatore che come consigliere d’opposizione, decadrà dalla carica di sindaco per incompatibilità. A quel punto, sia che si voti a fine 2025 sia che si concretizzi lo slittamento a inizio 2026, a prenderne il posto sarà il vicesindaco, nel nostro caso Anna Maria Celesti, con il compito di ’traghettare’ l’amministrazione comunale fino alla successiva tornata elettorale utile (per massimo un anno). Nessun commissariamento, dunque: un iter che partirebbe solo in caso di dimissioni del primo cittadino, ma non è questo il caso.

Fin qui tutto chiaro. E poi? Nuove elezioni significano nuova campagna elettorale, nuovi candidati sindaco e rispettivi schieramenti a supporto. Ma con un anno e mezzo di anticipo, nella migliore delle ipotesi (senza contare che ancora manca l’ufficialità della candidatura di Tomasi...), è difficile se non impossibile azzardare previsioni e scenari. In altre parole, ad ora, siamo nel campo della fantapolitica. Un campo per sua natura ’largo’, sia a destra che a sinistra. Per le forze di governo uscenti, in particolare, il ventaglio appare ampio: la già citata Celesti, in primis, merita senz’altro considerazione: grande esperienza politica e amministrativa, stima trasversale, indubbio segno di continuità con i due mandati precedenti. Per non parlare di un big come Alessandro Capecchi: dopo un mandato ’in prima linea’ all’opposizione in consiglio regionale, con tante battaglie portate avanti con piglio e competenza, potrebbe legittimamente aspirare a un ulteriore scatto in avanti. Ma in questo senso la presenza di Tomasi potrebbe non aiutarlo nel ’risiko’ territoriale e partitico. Ecco dunque che non è da escludere un ritorno in campo sullo scacchiere cittadino, da nome forte. Un outsider potrebbe invece essere il giovane assessore Gabriele Sgueglia, campione di preferenze. Mentre tornando fuori dal perimetro di Fdi, le opzioni si sprecano, specie tra i politici di lungo corso sulla scena.

Da non escludere un ricorso al civismo, carta che potrebbe decidere di giocare anche il centrosinistra. Una figura apartitica di alto profilo potrebbe essere la chiave giusta per tornare al governo della città, a patto di trovare quella giusta. In seno al Pd, invece, al momento i consiglieri che si segnalano maggiormente per la propria attività sono Matteo Giusti e Paolo Tosi: le ambizioni vengono da sè...

Alessandro Benigni