Pistoia resta senza vittime. Guai abbassare la guardia

2023 a quota zero per la nostra provincia, ma nel 2022 furono ben sette

Nessuna vittima sul posto di lavoro nel 2023, unica provincia di tutta la Toscana, per Pistoia e dintorni, secondo quanto pubblicato in queste settimane dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega: sono stati 51, invece, i morti nel corso di tutto lo scorso anno in regione e, di questi, quasi la metà (22) nel solo capoluogo con nove vittime a Pisa e due a Prato, contro le zero di Pistoia che, però, era reduce da ben sette lutti nel corso del 2022. Mai come in questi casi i numeri dicono tutto o quasi e ci fanno capire se la prevenzione, la formazione, i controlli funzionano davvero o sono soltanto qualcosa che serve per sciacquarsi bocca e coscienza una volta che ci si trova a riflettere di fronte ad una tragedia oppure se si sta facendo quel che c’è da fare.

L’incidenza del 2023 ha messo la Toscana nella cosiddetta "zona bianca", ovvero fra le aree meno problematiche di tutto il Paese, con l’incidenza degli infortuni mortali che è al vertice a Siena col 35%, di poco sopra l’indice medio nazionale del 34,6 e con Pistoia ferma al palo, ma non per questo bisogna abbassare la guardia. Guardando brevemente allo storico fin dal 2018, si vede come le morti bianche in Toscana siano sempre oscillate fra 75 (2021) e 89 (2018) con nessun particolare calo repentino nemmeno negli anni del Covid. Per quel che concerne la nostra provincia, oltre al 2023 anche il 2020 non ha fatto registrare decessi mentre ci si era fermati a 4 nel 2018, saliti poi a 6 nel 2019 ed arrivati a 7 sia nel 2021 che l’anno successivo. Panoramiche differenti, e più circostanziate, si aprono invece in tema di infortuni sul lavoro e malattie professionali. Partendo proprio dagli incidenti che si verificano quando si è in servizio, nel 2023 se ne sono registrati 2667 in provincia (6° posto in Toscana), di poco superiori a quanto successo a Prato (2416) e ben al di sotto della quota del capoluogo di regione con quasi 13.500 denunce all’Inail. Facendo una media dei numeri dichiarati nel quinquennio 2018-22, a Pistoia e dintorni siamo arrivati ad un totale di 13826 infortuni che si trasformano in una media di 2765,2 all’anno, ovvero circa sette denunce e mezzo al giorno senza considerare domeniche e giorni di festa.

Sono dati che fanno capire bene quanto ancora ci sia da fare in termini di sicurezza, al netto dei controlli, e soprattutto anche per la formazione dei lavoratori. Il maggior numero di questi casi si registra nel capoluogo – sempre oltre quota mille – seguito da Pescia che sta in una forbice fra 230 e 320 infortuni all’anno e poi Montecatini, Quarrata, Monsummano e Agliana. Il minor numero di denunce all’Inail si ha a Sambuca Pistoiese (nessuna nel 2021, 9 nel 2022) davanti a Uzzano e Marliana. Infine, per le malattie professionali ci sono percentuali basse per la provincia di Pistoia: 261 denunce nel 2022, scese a 197 nel 2020, che attestano il territorio all’ottavo posto in Toscana davanti soltanto a Siena e Prato dove, invece, si registrano ancora meno casi.

Saverio Melegari