Sta per terminare una settimana fatta di lavoro e fatica per la Pistoiese, che si appresta a sfidare il Prato nel settimo turno di campionato. Una partita, quella del Lungobisenzio, che non ha bisogno di presentazioni data l’eterna rivalità che c’è tra la due tifoserie. Un appuntamento a cui le squadre arrivano in una situazione diametralmente opposta. Da un lato la Pistoiese, reduce da tre vittorie nelle ultime quattro gare e alla ricerca di ulteriori conferme, dall’altro un Prato in caduta libera, che ha vissuto una settimana caotica caratterizzata dall’esonero di Ridolfi e dal cambio in panchina, con l’arrivo di Marco Mariotti. Gli elementi sul piatto potrebbero far pensare ad un’Olandesina favorita, ma la storia ha insegnato che in partite così niente è scontato.
Sicuramente Bertolo e compagni arrivano alla gara, in programma domenica alle 15, con quasi tutto l’organico disponibile. Mancherà infatti solamente lo squalificato Kharmoud, mentre tutto il resto della rosa è a disposizione e in buona condizione. Giacomarro non modificherà il reparto arretrato: spazio ancora a Cecchini tra i pali, con Donida, Polvani e Bertolo a comporre la difesa a tre. In mediana il dubbio principale è legato a chi rimpiazzerà l’ex Altamura, che lo scorso match aveva agito da mezzala. In quella posizione potrebbe giocare uno tra Grilli e Basanisi, con Diodato confermato a destra e la possibilità di rivedere in campo Maloku, che agirebbe a sinistra, oltre a Greselin come interno destro. L’altro dubbio è legato alla cabina di regia: Lauria o Caponi? In attacco Sparacello è sicuro del posto, mentre è apertissimo il ballottaggio tra Cardella e Pinzauti per fargli da spalla.
In casa Prato invece sono moltissime le incognite, legate soprattutto al nuovo tecnico che ha avuto appena una manciata d’allenamenti a disposizione per conoscere e valutare la squadra. Verosimilmente non ci saranno stravolgimenti né di modulo, che sarà ancora il 3-4-1-2, né di uomini, ecco perchè è probabile rivedere la difesa a tre composta da Giusti, Conson e Diana. In mediana spazio ancora a Marino e Remedi, con Rossi come prima alternativa nel caso in cui Mariotti optasse per una soluzione più accorta. Sulle corsie dovrebbero rivedersi Limberti e Girgi, ma attenzione anche a D’Amato come carta a sorpresa. Davanti il dubbio principale riguarda la punta centrale: giocherà infatti solo uno tra Moreo e Barbuti, mentre sembrano sicuri di una maglia dal primo minuto Romairone e Marigosu. Tra le novità dovrebbe esserci a breve la firma del difensore centrali Diego Galliani, classe 2002, che ha iniziato il campionato all’Albenga proprio sotto la guida di Mariotti.
Michele Flori