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Pistoiese, cercasi gioco e gol. Giacomarro di fronte a un bivio

Il problema della prolificità dell punte è lampante. E il tecnico non ha mai schierato la stessa formazione

Pistoiese, cercasi gioco e gol. Giacomarro di fronte a un bivio

Domenico Giacomarro, in alto lo striscione degli ultras del Prato ai tifosi orange

"Cercasi gol e gioco disperatamente". Potrebbe essere questo l’incipit ideale per raccontare il momento della Pistoiese. Sì perché la squadra vista al Lungobisenzio non solo ha trovato la via del gol per la seconda trasferta di fila, ma non ha nemmeno mai calciato verso la porta in novanta minuti. Lo zero nella casella dei tiri verso lo specchio è un numero che deve necessariamente far riflettere Giacomarro e il suo staff, ma non è l’unico aspetto in cui la Pistoiese è risultata insufficiente. Vale infatti la pena soffermarsi anche su quanti palloni giocabili siano arrivati alle due punte e sul come siano arrivati. Poche tracce centrali, pochi cross dalle fasce, tantissimi lanci provenienti direttamente dalla difesa o addirittura dal portiere. Un’idea tattica, quella della ricerca delle punte che facciano la sponda per l’arrivo dei centrocampisti, che la Pistoiese sta tentando di mettere in pratica fin dal precampionato ma che ad oggi ha dato ben pochi frutti. Risulta quindi evidente come il problema delle poche reti realizzate, solamente sei in sette giornate, sia strettamente collegato a quello della qualità del gioco.

A Prato, più che in ogni altra partita, l’Olandesina ha faticato tremendamente nella gestione del possesso palla, sbagliando tantissime scelte anche semplici. L’importanza della partita può aver condizionato qualche giocatore? L’attenuante c’è, ma è solo parziale e non giustifica assolutamente una prova remissiva e molto sotto tono come quella del Lungobisenzio. Un altro aspetto da sottolineare riguarda l’undici titolare schierato da Giacomarro in questi primi due mesi scarsi di stagione. L’allenatore siciliano non ha mai messo in campo due domeniche di fila la stessa formazione, cambiando spesso gli uomini soprattutto dal centrocampo in su. Anche qua, siamo di fronte ad un bivio.

Da un lato c’è l’abbondanza della rosa arancione che permette, come detto più volte dallo stesso tecnico, di alternare gli uomini in campo senza perdere qualità e quantità in ogni reparto. Dall’altro lato però c’è anche la necessità dei calciatori di entrare in condizione e il riferimento in particolare va a ragazzi come Maloku, rispolverato domenica dopo un mese in tribuna, o Tascini, impiegato solamente nei finali di partita senza poter realmente incidere. Tutti nodi che la Pistoiese dovrà provare a sciogliere al più presto, anche perchè domani al Melani arriverà la Sammaurese. E stavolta non sarà davvero possibile sbagliare.

Michele Flori