La vittoria col Piacenza sembrava aver riportato il sereno in casa Pistoiese, ma a Cattolica contro lo United Riccione è tornato a manifestarsi quello che ormai potremmo definire un vero e proprio incubo trasferta. Per la quinta volta consecutiva la squadra arancione ha mancato l’appuntamento col successo lontano dal Melani e la ricerca della continuità di risultati, auspicata anche dal tecnico Villa prima della partita, sta diventando una chimera. Al Calbi, al cospetto di una formazione che all’interno del proprio fortino non aveva mai trovato i tre punti, l’Olandesina è tornata a commettere gli stessi errori fatti nella gestione Giacomarro, soprattutto in trasferta e contro compagini sulla carta inferiori. Da un certo punto di vista, la partita col Riccione ha ricordato quella di Sasso Marconi di fine ottobre e non solo per lo stesso punteggio finale.
Contro i gialloblù la Pistoiese aveva creato tante occasioni da rete, subendo poi gol alle prime chance utili costruite dagli avversari. Un copione simile lo si è visto nel match coi romagnoli, che nonostante il gol incassato in apertura non hanno perso la bussola e sono andati a segno con due conclusioni dalla distanza ribaltando il punteggio. La sterilità offensiva sta diventando una costante per Polvani e compagni, che dopo dodici partite hanno siglato solo 14 gol e vantano il nono attacco del girone, piuttosto lontani da big come Ravenna, Forlì e Tau (rispettivamente 22, 22 e 21).
Parlando dei singoli, la sensazione è che nelle giornate in cui Sparacello non riesce a performare al meglio, nonostante l’assist per il gol di Maldonado arrivi proprio da lui, la Pistoiese non sappia quali carte pescare nel reparto offensivo. Pinzauti, in campo per l’intera durata della gara, continua a dare ben poche garanzie e le sue conclusioni verso la porta in due mesi di campionato si contano sulle dita di una mano. Tascini invece è ormai relegato ad essere l’uomo dell’ultimo quarto d’ora. Non buona nemmeno la prova di Basanisi e Greselin. Nota di merito invece per Accardi e Maldonado, gettati nella mischia dal primo minuto. Una scelta, quella di Villa, che denota una buona dose di coraggio e un pizzico di follia, ma che in dei conti ha dato i suoi frutti. Il centrocampista ha sbloccato la partita e ha dettato i ritmi in mediana, pur soffrendo quando chiamato a "rincorrere" in fase difensiva. Il difensore ex Palermo ha offerto una prestazione arcigna e solida, rispondendo bene anche sul piano atletico. Due aspetti positivi da cui Villa potrà e dovrà ripartire, conscio però che il lavoro da fare continua ad essere tanto. E che, soprattutto, il tempo a disposizione inizia a scarseggiare.
Michele Flori